politica
giovedì 15 Febbraio, 2024
di Tommaso di Giannantonio
Nuova svolta nel tormentato percorso che porta al congresso di Fratelli d’Italia (FdI), ormai alle porte. La deputata trentina Alessia Ambrosi ha ritirato la propria candidatura alla presidenza, a favore di «una soluzione unitaria». Una mossa apprezzata dal commissario provinciale del partito Alessandro Urzì: «Abbiamo bisogno di unitarietà».
Intanto ieri sera è arrivata la comunicazione a tutti i tesserati in merito alla candidatura di Alessandro Iurlaro, segretario organizzativo regionale, espressione della linea Urzì-Gerosa. Il suo nome è stato «validato» da Roma: Iurlaro è quindi l’unico candidato.
La data del congresso, al momento, rimane quella di sabato prossimo, all’Itas Forum di Trento. Nei giorni scorsi diversi circoli trentini di Fratelli d’Italia avevano chiesto di far slittare l’assise alla settimana successiva, al 24 febbraio (il T di martedì). Il rinvio avrebbe permesso ad Ambrosi di candidarsi alla presidenza senza problemi. La deputata è stata infatti sospesa per 15 giorni dal partito dietro denuncia di Urzì, per non aver fatto campagna attiva alle elezioni provinciali e aver denigrato pubblicamente lo stesso commissario. Il 24 febbraio, però, la sospensione sarebbe finita. Manco a dirlo: nel giro di 24 ore Urzì ha deferito tutti i presidenti di circolo firmatari dell’appello alla Commissione nazionale di garanzia. Lo scontro non è terminato. In caso di esclusione dal congresso, Ambrosi aveva fatto sapere che avrebbe presentato ricorso alla giustizia amministrativa. La cosa non è piaciuta a Roma. Ambrosi avrebbe ricevuto una telefonata piuttosto dura dal partito: se fai ricorso al Tar, ti buttiamo fuori.
Il passo indietro della deputata sarebbe scaturito da qui. Ma non solo. «Come sempre auspicato — scrive Ambrosi nella nota diramata ieri pomeriggio — considero una soluzione unitaria la migliore scelta per superare questa fase di contingente attrito nel partito locale e prepararsi insieme al meglio alle prossime imminenti elezioni europee. A ulteriore dimostrazione della mia buona volontà, prima ancora della decisione della Commissione nazionale dei congressi sulla mia candidabilità, il mio nome non sarà comunque in campo. Questo — aggiunge — per favorire appunto la ricerca di una soluzione unitaria che garantisca una gestione collegiale in cui tutti si possano riconoscere e pienamente rappresentativa delle istanze dei territori». Insomma, si ascoltino anche i circoli. Le conclusioni sono chiare: «Sono certa che a questo mio ulteriore appello si risponderà con altrettanto spirito di collaborazione e di unità come ci chiedono i nostri militanti ed i nostri elettori». Tradotto: faccio un passo indietro per fare un passo avanti verso una candidatura unitaria. L’appello è rilanciato anche dal deputato trentino Andrea de Bertoldi, forte sostenitore della candidatura di Ambrosi: «Il suo è stato un atto di grande responsabilità. Ha deciso di ritirare la propria fortissima candidatura a fronte dell’eguale atteggiamento dell’area Urzì e Gerosa. Ora si trovi un candidato unitario».
Parole che aprono all’ipotesi di un candidato terzo. Il commissario Urzì non si sbilancia, ma apre uno spiraglio: «È apprezzabile e condivisibile il gesto di Ambrosi — commenta — Dobbiamo intraprendere una fase politica di condivisione dei valori fondamentali del partito, di adesione al progetto politico. E che sia una fase unitaria nei cuori. Questo è l’elemento fondamentale: le persone sono al servizio delle cause. Al momento ritengo che non ci sia alcun motivo per non fare il congresso sabato».
In Trentino manca da sei anni un presidente eletto in Fratelli d’Italia.
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