cronaca

martedì 20 Febbraio, 2024

Attentato di Bruxelles, alcuni contatti dell’attentatore vivrebbero a Trento

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Il personale del Ros dei carabinieri e della Digos stanno procedendo alla perquisizione di 18 persone, probabilmente collegate a Lassoued

Vivrebbero anche a Trento alcune persone sospettate di essere collegate all’attentato di Bruxelles avvenuto lo scorso ottobre. Il personale del Ros dei carabinieri e della Digos della questura di Bologna, con il supporto del Ros di Roma e della direzione centrale della polizia di prevenzione, sta procedendo all’esecuzione di un decreto di perquisizione, nei confronti di 18 persone, di origine nord africana, che abitano nelle province di Bologna, Brescia, Como, Fermo, Ferrara, Lecco, Macerata, Teramo, Palermo, Perugia, Roma, Torino, Trento e Udine. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, le misure si inquadrano nell’ambito degli approfondimenti investigativi scaturiti dall’attentato compiuto a Bruxelles, lo scorso 16 ottobre, per cui è stato ritenuto responsabile il cittadino tunisino Abdessalem Lassoued, e che hanno avuto origine anche dalle acquisizioni provenienti dai canali di cooperazione internazionale, avviati da subito con la polizia belga e gli organismi di Europol, che hanno consentito di verificare i contatti mantenuti, in Italia, dall’autore dell’attacco. L’uomo, infatti, sarebbe rimasto in Italia dal 2012 al 2016.

Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, i destinatari dei provvedimenti apparterrebbero all’ambiente dell’estremismo di matrice confessionale. Gli sviluppi degli accertamenti hanno permesso di individuare altre persone di origine straniera, nei confronti delle quali si è definito l’iter per l’allontanamento dal territorio nazionale, con provvedimenti amministrativi di espulsione.

Al momento, sono in corso di valutazione le posizioni amministrative delle persone, per verificare la regolarità della loro permanenza sul territorio nazionale.