Montagna
domenica 25 Febbraio, 2024
Primiero, Latemar, Canazei: tre valanghe sfiorano cinque sciatori
di Davide Orsato
Nevicate in tutta la Provincia, anche a bassa quota. Resta anche per oggi l’allerta di livello 3 in alta montagna

Erano state previste. E puntualmente si sono verificate. Per fortuna, senza vittime. Nella giornata di ieri, sulle montagne del Trentino si sono staccate tre valanghe, coinvolgendo cinque persone. Nessuno di loro si è fatto male in modo tale da richiedere un ricovero ospedaliero.
A fare paura, in particolare, quella, con un fronte di circa trenta metri e una lunghezza di oltre trecento che si è staccata in mattinata, attorno alle dieci, in Val Cigolera sotto cima Tognola (comune di Primiero San Martino di Castrozza), a circa 2.100 metri sul livello del mare. Il distacco ha coinvolto un freerider di diciassette anni residente a Romano d’Ezzelino, a pochi chilometri da Bassano del Grappa. Il ragazzo è stato estratto prontamente da sotto la valanga da tre persone che si trovavano sul posto e dal compagno di escursione, riportando un trauma alla spalla. L’allarme al 112 è arrivato intorno alle 10.30. La centrale unica di emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero, che è decollato da Mattarello con a bordo l’unità cinofila del soccorso alpino di turno al nucleo elicotteri, mentre in piazzola si preparavano gli operatori della stazione San Martino di Castrozza. Ma, a causa di un peggioramento delle condizioni meteorologiche l’elicottero non è riuscito a sbarcare i soccorritori in quota ed è dovuto atterrare a valle, in attesa di una miglioramento della visibilità. Dalle informazioni arrivate, si è temuto un evento grave: mobilitati in tutti 13 operatori. Giunti sul posto, hanno stabilizzato lo scialpinista.
Una seconda valanga si è staccata nel pomeriggio sul Latemar, lungo il versante nord della Pala della Santa. L’allarme è arrivato da un testimone. L’allarme al numero unico per le emergenze (112) è stato lanciato da una persona che ha visto un escursionista mettersi a scavare: sotto la neve c’era, anche in questo caso, un freerider, che è stato dissepolto senza gravi conseguenze. La valanga aveva un fronte 50 metri e una lunghezza di circa 250 metri.
Una terza slavina si è staccata, infine, a Canazei, nelle vicinanze dell’area sci del Ciampac, a quota 2.200 metri. Tre le persone nelle vicinanze. Sono finite multate per procurato allarme, perché avevano cominciato a scavare, anche se sapevano che non c’era nessuna persona sotto la neve. In questo modo hanno fatto inevitabilmente scattare la macchina dei soccorsi.
Sempre in val di Fassa, sulla Marmolada, è stato attivato il sistema «Daisy Bell», per attivare il distacco controllato di masse di neve a monte del lago di Fedaia.
Nella giornata di ieri, l’allerta valanga è stata a livello tre su cinque, due sotto il limite della vegetazione. La previsione è confermata, identica, per la giornata di oggi.
Una giornata che si annuncia, per il resto, con il tempo in miglioramento, anche se rimarranno fenomeni isolati la mattina, con quote neve oltre i mille metri. Da giovedì scorso, sono state registrati accumuli di precipitazione medi da 30 a 60 millimetri (altrettanti centimetri di neve in quota) con un massimo di 86 millimetri a Pian delle Fugazze.
E nella mattinata di ieri, la neve è scesa a bassa quota anche a Trento e dintorni, imbiancando località di bassa montagna come Montevaccino. La pausa da pioggia e neve prevista oggi pomeriggio sarà, però, temporanea.
Da domani a mercoledì, torneranno precipitazioni a tratti diffuse e persistenti, con accumuli abbondanti soprattutto nei settori sudorientali. La quota neve è attesa a 800-1.000 metri o localmente sotto lunedì, ma tenderà ad aumentare fino a 1.500-1.700 metri circa martedì e soprattutto mercoledì. Oltre i 1.700 metri, tra lunedì e mercoledì, potrebbe cadere più di mezzo metro di neve: si tratterebbe, per molte località, della nevicata più generosa dell’inverno.