Sicurezza
domenica 25 Febbraio, 2024
di Redazione
Ancora minacce di morte via social indirizzate al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
Trenta persone identificate, tre denunce per minacce e un divieto di ritorno a Trento per tre anni. E’ il primo bilancio dell’attività investigativa della polizia di Trento a seguito dei post via social con offese e minacce indirizzate al presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, per la gestione orsi. A quanto si apprende, le indagini condotte dalla Digos e della polizia cibernetica non sono ultimate. Soprattutto alla luce della nuova ondata di ingiurie sui principali canali social, in particolare Tik Tok.
“Desidero ringraziare il Commissariato, la Questura con particolare riferimento a Digos ed esperti informatici e in generale le forze dell’ordine per l’attività investigativa a tutela della mia persona”. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, commenta così la notizia diffusa tramite agenzia dell’identificazione degli autori delle minacce e offese veicolate tramite social dopo le ultime decisioni assunte in ordine alla gestione dei grandi carnivori in Trentino.
“Ritengo occorra riportare dentro il solco della ragionevolezza e della misura quello che sta accendendo da ormai troppo tempo – aggiunge il presidente – non tanto per un fattore personale, ma soprattutto perché l’esercizio della democrazia significa assumersi responsabilità che vanno al di là dell’interesse del singolo o di singoli gruppi. Responsabilità e decisioni che a volte sono difficili e scomode ma che è giusto impegnarsi a sostenere. Ecco perché il lavoro delle forze dell’ordine è prezioso ed è preziosa la testimonianza che riescono a dare anche in questo frangente, a difesa della legalità e del confronto civile”.
Fugatti, che da due anni vive sotto scorta proprio per le minacce di alcune frange animaliste, già tre settimane fa era stato al centro di una campagna minatoria che ha indotto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica a rafforzare le misure di sicurezza anche all’esterno della sede della Provincia.