il femminicidio

mercoledì 28 Febbraio, 2024

Padova, 41enne uccisa a coltellate davanti a casa della madre. Caccia al compagno: trovato il suo furgone

di

Alberto Pittarello, di 39 anni, caldaista dipendente di una ditta della zona che da ieri, martedì 27 febbraio, non si trova

L’ha uccisa con venti coltellate alla schiena, abbandonando il corpo in un capanno degli attrezzi. E l’omicida è scomparso: forse suicida dentro a un fiume in piena, forse in fuga. Sono questi gli elementi dell’ennesimo femminicidio, avvenuto ieri – martedì 27 febbraio – in provincia di Padova, a Bovolenta. La vittima si chiamava Sara Buratin, aveva 41 anni era assistente alla poltrona in uno studio dentistico in città.

Lui, ricercato, è il suo compagno, Alberto Pittarello, di 39 anni, caldaista dipendente di una ditta della zona che da ieri, martedì 27 febbraio, non si trova: potrebbe essersi inabissato con il furgone nel vicino fiume Bacchiglione, ma potrebbe anche essere in fuga. La coppia, che non era sposata, ha una figlia di 15 anni.

Il suo furgone è stato visto girare dalle parti della casa della mamma di Sara alle 10.05, mentre alle 10.35 lo stesso furgone bianco Nissan è stato visto allontanarsi dall’abitazione della donna, come ha riferito una vicina ai carabinieri. L’omicidio sarebbe avvenuto proprio in quella mezzora.

A dare l’allarme per il ritrovamento di Sara, a terra insanguinata, è stata sua madre Maria, che al momento dell’aggressione si trovava in casa, ma che non ha sentito nulla. Solo non vedendo più la figlia la donna si è messa a cercarla, trovandola riversa nel capanno degli attrezzi sul retro. Quando il 118 e i carabinieri sono giunti sul posto per la quarantunenne non vi era più nulla da fare. Sul posto il pubblico ministero Sergio Dini e la medica legale Barbara Bonvicini. L’arma usata per l’omicidio è stata trovata poco lontano dal cadavere: è un coltello da escursionisti con una lama da 15 centimetri, il pensiero è andato subito ad Alberto, esperto e grande amante della montagna.

Ieri in serata i vigili del fuoco avrebbero individuato il furgone nel Bacchiglione, ma la corrente e l’acqua ingrossata dalle piogge hanno reso impossibile il recupero del mezzo. In ogni caso i carabinieri del Reparto operativo guidato dal colonnello Gaetano La Rocca e del Nucleo investigativo Enrico Zampolli non escludono alcuna pista: Alberto Pittarello potrebbe essere uscito dal furgone prima che si inabissasse, e potrebbe aver fatto perdere le proprie tracce.