raccolta differenziata
mercoledì 28 Febbraio, 2024
di Redazione
È appena uscito il Rapporto rifiuti urbani 2023 redatto da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che presenta i dati relativi all’anno 2022.
Tra la grande mole di dati spicca il risultato di Trento che è citata come il capoluogo dove la tariffa è la seconda più bassa in assoluto (fa meglio solo Campobasso) e la raccolta differenziata è tra le più alte.
Come emerge dai dati più recenti relativi al 2023 – visionabili a questo link http://tinyurl.com/yn5my6n9 – la soglia dell‘83% di raccolta differenziata gestita da Dolomiti Ambiente è stata superata stabilmente. Concorrono al raggiungimento del risultato tutti i cittadini e le utenze non domestiche del territorio che quotidianamente effettuano una corretta raccolta differenziata, ma anche la modalità di raccolta e l’applicazione della tariffa puntuale corrispettiva hanno avuto un ruolo determinante per raggiungere questo risultato. La modalità di raccolta porta a porta è attiva su quasi tutto il Comune (eccetto le località turistiche del Monte Bondone e alcune realtà del centro storico, che fanno riferimento alle isole ecologiche) e si è rivelata più competitiva rispetto ad altri sistemi di raccolta con elevati standard di qualità.
Per quanto riguarda i costi non c’è dubbio che il sistema “paga per quello che butti” fa risparmiare sui costi. Nel 2022 il costo medio nazionale annuo pro capite di gestione dei rifiuti urbani è stato pari a 192,30 euro/abitante, in diminuzione di 2,20 euro/abitante (nel 2021 era 194,50). Tra le città che presentano i costi minori si rilevano per Campobasso 166,50 euro/abitante, Trento 172,30 euro/abitante e Catanzaro con 174,40 euro/abitante. Il costo totale medio pro-capite per i comuni che applicano questo metodo è inferiore rispetto a quelli che applicano la Tari normalizzata.
Il dato medio rilevato sul campione si attesta a 167,5 euro/abitante per anno. Trento, Cagliari e Potenza, unici capoluoghi di Regione del campione che hanno adottato il sistema di tariffazione puntuale; nello specifico il costo pro-capite è risultato rispettivamente pari a 172,3 euro/abitante per Trento, 296,0 euro/abitante per Cagliari e infine per Potenza 233,1 euro/abitante.
A livello regionale il Trentino Alto Adige presenta il costo medio totale per ogni chilogrammo di rifiuto prodotto più basso e cioè 29,8 centesimi al chilo.
Giunto alla sua venticinquesima edizione, il rapporto è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare dell’Ispra, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente.
Se il primo, più importante passo è prevenire la produzione di rifiuti, la buona notizia che emerge è che – in controtendenza rispetto alla crescita del Pil e della spesa per consumi delle famiglie, rispettivamente aumentati del 3,7% e 6,1% nel 2022 – nello stesso anno la produzione nazionale dei rifiuti urbani in Italia è risultata in calo dell’1,8% rispetto al 2021, attestandosi a circa 29,1 milioni di tonnellate.
In caso di dubbi sulla raccolta differenziata è possibile consultare il Riciclabolario pubblicato sul sito di Dolomiti Ambiente (https://dolomitiambiente.it/it/trento/domestica/raccolta-differenziata/riciclabolario) o scaricare l’App Junker – gratuita e inquadrare con la fotocamera il rifiuto per capire come e dove deve essere conferito.