Lo scontro

domenica 3 Marzo, 2024

Inceneritore, la sindaca Robol zittisce Trento: «Rovereto non è la zona adatta»

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Ianeselli spinge perché venga fatto in una zona industriale con teleriscaldamento, proprio come la città della Quercia, già indicata da Tonina. Ferrari: «Aspettiamo i dati sanitari»

«L’inceneritore a Rovereto, assolutamente no, e questa è una presa di posizione che Rovereto ha sempre avuto e in continuità mi sento di ribadirla apertamente». Non ci gira troppo attorno la sindaca reggente Giulia Robol (nella foto) sul tema dell’inceneritore ai Lavini. La presa di posizione del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, infatti, che ha marcatamente preso una netta posizione sulla necessità di fare un l’inceneritore per giungere alla chiusura del ciclo dei rifiuti ha rianimato il dibattito sul tema innescando una risposta politica da parte della città della Quercia con l’appena confermata candidata sindaca alle prossime elezioni comunali, Robol, a chiarire che sulla localizzazione, Rovereto, non cambia punto di vista. «Rovereto non è in posizione baricentrica per un impianto che – ci tiene a sottolineare la sindaca reggente – ha mire provinciali o addirittura regionali».


Visioni diverse per i sindaci Pd
Lo scontro politico si infiamma proprio per le dichiarazioni del sindaco del capoluogo che, nel confermare la volontà di voler realizzare un impianto tira in ballo proprio Rovereto. Lo ha dichiarato apertamente nell’edizione di ieri de «il T» parlando delle aree individuate (Rovereto ai Lavini e Trento a Ischia Podetti ndr) sentenziando: «Trento, a differenza di altri, non pone alcun veto. Non siamo un Comune nimby». E ancora «L’impianto (inceneritore ndr) serve per sfruttare il teleriscaldamento e per creare connessioni con le fabbriche più vicine oltre che essere su un’arteria viaria di cui tener conto».
Si spinge per Rovereto
Caratteristiche, queste ultime, che identificherebbero principalmente Rovereto come la sede migliore, almeno stando a Ianeselli che ricorda: «Noi vorremmo avviare il gruppo di lavoro già domani. Tonina aveva detto che Rovereto è il posto migliore ma che questa localizzazione era politicamente difficile».
Ed è proprio la politica di visioni «ecologiche» che divide nettamente i due primi cittadini entrambi esponenti del Partito Democratico.
Robol sulla linea Valduga
«Cerchiamo di inquadrare la situazione in maniera chiara, visto che, rispondere su questo preciso tema è assai complesso – ci tiene a sottolineare Robol -. La riflessione che si muove attorno all’inceneritore, prima ancora che alla sua localizzazione è di carattere provinciale. E, anzi, potrebbe addirittura essere di carattere regionale. In quest’ottica spaziale come può Rovereto essere una delle mete idonee alla realizzazione di un inceneritore? Rovereto non si trova in una posizione baricentrica e non ci sono le caratteristiche che possano portare avanti un simile ragionamento».
«Noi non mettiamo veti»
Una posizione che la sindaca reggente eredita dal suo predecessore Francesco Valduga. «Questa non è una presa di posizione che si basa su veti, ma una posizione che l’amministrazione ha sempre avuto nel corso del dibattito negli ultimi anni – prosegue Robol -. Non ci sarà un cambio di vedute nel merito e la posizione resta in continuità con quanto espresso fino a oggi».
«Sì alla chiusura del ciclo»
Siamo invece d’accordo alla chiusura del ciclo dei rifiuti e questo è necessario, ma, ripeto – continua la sindaca – la realizzazione di un inceneritore qui non è pensabile perché la zona non ha le caratteristiche necessarie, non c’è il contesto ideale per far sì che possa essere un punto adatto allo scopo che si vorrebbe raggiungere. Inoltre, a noi, non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale in merito alla sua possibile collocazione nei pressi della discarica ai Lavini»
Ferrari: «Prima la salute»
Anche la Circoscrizione di Lizzana più volte ha ribadito il suo no all’inceneritore nei pressi della zona industriale. La situazione già così com’è è preoccupante con le fabbriche a ridosso delle abitazioni.
«Quando arriva l’Ora del Garda – spiega GIampaolo Ferrari, già consigliere comunale e circoscrizionale, oggi di Fratelli d’Italia – il pulviscolo nerastro che arriva dalla zona industriale ci copre poggioli e giardini. Per questo come partito abbiamo chiesto ufficialmente e formalmente i dati sulla salute dei roveretani, nello specifico i dati in possesso dell’Azienda sanitaria sulle neoplasie. Non sono mai arrivati, eppure solo con quelli sotto gli occhi il territorio può decidere liberamente e coscientemente. Il nostro non è un “no” pregiudiziale sull’inceneritore, ma il nostro primo interesse è difendere la salute dei cittadini».