il caso
mercoledì 6 Marzo, 2024
di Benedetta Centin
«Lucia andava e veniva dalla Finlandia, l’abbiamo vista l’ultima volta venerdì, mi ha detto che era un po’ stanca, che si sentiva fiacca, e ha abbracciato me e il padre dicendo che ci voleva bene. Nella notte poi è stata trovata senza vita dal compagno in bagno. Dall’ospedale ci hanno detto che poteva essere stato un infarto, un arresto cardiaco, ma noi vogliamo capire, sapere cosa è successo a nostra figlia. L’autopsia è stata fatta, aspettiamo gli esiti…». Strascica le parole, affranta dal dolore, Maria Loretta, la mamma di Lucia Ruggera, la ricercatrice di 41 anni trovata morta nella notte tra venerdì e sabato scorsi a Faver, alta val di Cembra, nella casa in cui abitava in quei brevi periodi in cui tornava da Turku, nell’angolo sudoccidentale della Finlandia, dove lavorava. Una tragedia improvvisa, inaspettata, su cui si è voluto fare chiarezza anche per la giovane età della vittima. Si è infatti proceduto con l’autopsia. A richiederla il medico intervenuto in casa. Un esame, questo, che ha costretto a posticipare il funerale.
L’ultima dichiarazione d’amore
Venerdì Lucia Ruggera era stata a Segonzano, a salutare papà Albino e mamma Loretta. E quell’abbraccio, quelle parole rivolte loro, «vi voglio bene», sono state l’ultimo saluto della figlia. Un addio ai genitori. Che ora, assieme all’altra figlia Michela, attendono di conoscere l’esito dell’autopsia che è stata eseguita ieri all’ospedale di Trento.
Un accertamento di tipo sanitario, disposto dall’Apss, per fare luce appunto sulle cause della tragedia che aveva fatto convogliare nell’abitazione di Faver, oltre a medico e infermieri che avevano attivato l’elisoccorso, i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Cavalese. «L’esito dell’autopsia ci saprà dire qualcosa in più su quello che è successo, se effettivamente si sia trattato di un infarto come ipotizzato nelle prime fasi, di certo c’è che ci hanno dato l’autorizzazione a celebrare i funerali e a procedere anche con la cremazione» continua mamma Loretta, annunciando che la celebrazione è stata fissata per domani alle 14.30 nella chiesa di Segonzano.
«Studiosa e capace»
Mamma che racconta anche di quella figlia «sempre molto studiosa, con due lauree (una in sociologia ndr) conseguite a pieni voti» e, ancora, della scelta di intraprendere la carriera accademica che l’aveva portata in giro per l’Europa per diverso tempo. Ultima tappa la Finlandia. A Ivano Bison, docente di Digital Social Data all’ateneo atesino, la sfortunata ricercatrice, esperta di disuguaglianze economiche applicate sia al genere che alle classi e microclassi di provenienza, solo poche settimane fa aveva detto di «aver fatto la richiesta di tornare a Trento, come visiting professor». Ma a quanto risulta alla famiglia la dottoressa non aveva ancora anticipato nulla. «Non sapevo del suo progetto di tornare in Italia, in Trentino» racconta ancora la mamma della 41enne.
I ricordi, il video degli amici
«Lucia era una persona di grandi capacità e livello, molto intelligente e studiosa» la ricorda il sindaco Pierangelo Villaci che ha incontrato i genitori e la sorella della 41enne domenica e che a nome di tutta la comunità ha espresso loro «solidarietà e vicinanza: sopravvivere a un figlio è terribile» commenta.
«Un’anima buona» è riportato nel necrologio pubblicato lunedì. Le stesse parole utilizzate nel video che alcuni amici ed ex compagni di scuola hanno realizzato con foto scattate nel periodo degli studi e postato sui social. «La tua enorme intelligenza, la tua enorme capacità di capire le cose prima degli altri … ora splendi» il commento di Paola. «Fai buon viaggio anima bella» scrive un’altra amica, Elisa.
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