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mercoledì 13 Marzo, 2024

Cineworld presenta un’istanza a Comune e Soprintendenza per salvare il cinema Roma: 13 i motivi elencati

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I titolari della sala rilanciano: «Possibile concedere un vincolo socio-culturale»

Per il cinema Roma di Trento non è ancora tempo di far scorrere i titoli di coda. Come in una pellicola di Alfred Hitchcock, c’è infatti ancora spazio per un colpo di scena e come in un film della saga «Ocean» i protagonisti hanno un piano dettagliato, di tredici punti, per raggiungere l’obiettivo.
Ad eseguirlo non sono però George Clooney e Brad Pitt (gli indimenticati Ocean e Rusty della trilogia sui ladri di Casinò), ma i titolari del cinema che hanno presentato un’istanza, indirizzata al Comune di Trento e alla Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia di Trento, per chiedere la tutela dell’attività culturale del cinema «mediante l’apposizione di vincolo di destinazione».
Un nuovo iter
Per la verità sulla possibilità di concedere un vincolo, fosse esso storico-architettonico o di valore socio-culturale, la Soprintendenza si era già espressa negativamente una settimana fa. Era stato proprio il Comune a interpellare gli uffici dopo che i proprietari delle mura, la famiglia Zanotelli, avevano presentato un progetto per la realizzazione di circa 12 appartamenti e un parcheggio interrato da più di 100 posti lì dove ora sorge il cinema. Proprio questa operazione finanziaria è alla base della decisione dei proprietari di non prorogare il contratto di affitto a Cineworld. Ma i titolari della sala, che non è in crisi ma al contrario va a gonfie vele ora chiedono una nuova valutazione. «Vogliamo che sia analizzata con maggiore attenzione la possibilità di concedere un vincolo per valore socio-culturale – spiega Massimo Lazzeri di Cineworld – Soprattutto chiediamo un pronunciamento ufficiale e pubblico. Non ci basta una risposta agli uffici del Comune».
13 punti per salvare il cinema
Alla base della richiesta di rivedere la pratica c’è la convinzione, da parte dei gestori e dello studio legale Grillo e Nicolini, che non tutti gli aspetti che potevano concorrere al riconoscimento del vincolo siano stati analizzati. Sono tredici quelli individuati nell’istanza. Il primo è che è in attività ben dal 1939 ed è aperto, senza soluzione di continuità, da quasi 85 anni. Nonostante l’importante ristrutturazione l’edificio poi presenta ancora importanti elementi architettonici come la «pensilina all’ingresso in stile Art Decò». Si tratta poi della seconda monosala d’Italia per spettatori annuali, a testimoniarne il valore per la cittadinanza. Il 5 dicembre del ‘91 poi proprio al Roma si tenne la prima nazionale dello spettacolo «Johan padan e la discoverta de le Americhe» del premio Nobel Dario Fo. Sempre in tema di prime storiche, nel 2020 Reinhold Messner qui volle proiettare «Paradice» il suo documentario dedicato alla storia dell’alpinismo sulle Tre cime di Lavaredo. L’istanza poi sottolinea come il Roma sia luogo di aggregazione e socialità per i cittadini, tanto che in 16mila hanno firmato la petizione in sua difesa. I punti dall’8 al 10 raccontano il ruolo che il cinema ricopre anche al di fuori della sua programmazione. È infatti una delle sale coinvolte nel Trento Film Festival, è sede di incontri e convegni culturali, in più da molti anni ospita le assemblee di diversi istituti scolastici tra cui, il vicino liceo Rosmini, ma anche il Da Vinci, il Tambosi, il Galilei e tanti altri. Gli ultimi punti sottolineano infine l’importanza ricoperta dal fatto di avere un cinema vicino al centro della città e al suo tessuto urbano residenziale, e come, dopo la chiusura dell’Astra, sarebbe un colpo ancora più grande per Trento perdere un’altra sala.
I prossimi passi
Sul contratto sottoscritto tra proprietà e gestori la data di scadenza recita 31/03/2024. «Ad oggi non abbiamo avuto interlocuzioni con la proprietà – commenta Lazzeri – Il 25 marzo incontriamo Gerosa per capire se c’è un’apertura dalla Provincia».
L’auspicio è che i nuovi aspetti sollevati nell’istanza possano portare a una rivalutazione sulla concessione del vincolo. Quantomeno rimane così accesa un’ultima speranza forse sarebbe meglio dire un ultimo colpo di scena. Come un eroe della Marvel che arriva all’ultimo minuto per salvare la giornata, o meglio il cinema.