La trattativa

giovedì 21 Marzo, 2024

Alberghi dismessi, i Comuni rilanciano: «Corsia preferenziale anche per altri usi»

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Gianmoena (Cal): «Ok al testo modificato sulle foresterie, ma ora procedura semplificata per riqualificare in toto tutti gli ecomostri»

Dopo settimane di discussioni, ieri il Consiglio delle autonomie locali (Cal) ha dato il via libera alla proposta (modificata) della giunta provinciale sulla conversione degli alberghi dismessi in foresterie per lavoratori. Anzi, rilanciano. «Chiediamo di prevedere la procedura semplificata non solo per le foresterie, ma anche per altri tipologie di recupero: si dia la possibilità ai Comuni di gestire gli ecomostri», spiega il presidente del Cal, Paride Gianmoena.
Inizialmente il Cal si era opposto alla proposta perché il testo precedente avrebbe lasciato margini alla speculazione edilizia (alla realizzazione di seconde case). Perplessità che hanno trovato sponda nei banchi delle minoranze, a tal punto che le opposizioni, nella scorsa seduta del consiglio, hanno costretto la giunta a ritirare l’emendamento alla variazione di bilancio. L’accordo tra maggioranza e opposizione prevedeva di procedere con un disegno di legge (ddl) separato, a cui sarebbe stata assegnata la procedura d’urgenza per arrivare in Aula a inizio aprile. Nei giorni scorsi è iniziato l’iter del ddl firmato dall’assessore all’urbanistica Mattia Gottardi, che ha recepito le indicazioni arrivate dai sindaci.

La proposta disciplina la realizzazione di foresterie per il soddisfacimento delle esigenze temporanee di alloggio dei lavoratori stagionali del settore agricolo e si concentra sul riutilizzo e recupero degli alberghi dismessi per l’ospitalità di tutti lavoratori sul territorio. Su questo tema, ieri nella seduta del Consiglio delle autonomie locali, è intervenuto l’assessore competente del Cal, Michele Cereghini, che ha sottolineato come il testo in esame abbia colto il senso della posizione dei Comuni, «pur necessitando — ha aggiunto — di alcuni ulteriori correttivi, peraltro già oggetto di confronto con l’assessore e la struttura tecnica della Provincia».
In particolare, il Cal ha chiesto che siano chiariti alcuni aspetti: per l’uso temporaneo degli alberghi va precisato che l’attività deve essere cessata prima dell’entrata in vigore della legge per evitare che siano sottratti posti letto agli alberghi attivi. L’attività, nello specifico, deve essere sospesa da almeno 12 mesi. Si propone anche di precisare che tale possibilità «non sia ammessa nelle aree agricole di pregio, e che venga ridotto il termine di 180 giorni per la loro collocazione e permanenza».
Mentre per quanto riguarda la conversione degli alberghi dismessi in foresterie stabili — per cui sarà prevista una procedura semplificata — il Cal ha chiesto di chiarire il termine “dismissione”, prevedendo che l’attività sia cessata da almeno 10 anni. Inoltre, e questa è la proposta in più che avanza il Cal, «il consiglio comunale, con la stessa procedura semplificata e per agevolare il recupero di edifici fatiscenti, dovrebbe poter avere la facoltà, valutato in concreto il singolo caso, di imprimere all’area anche una nuova destinazione, che ne consenta un utile recupero», spiega Gianmoena. Un utile recupero, ad esempio, per rispondere al fabbisogno abitativo, non solo in termini di foresterie. «Più avviciniamo le scelte, maggiore è il controllo sociale delle iniziative», aggiunge il presidente del Cal.
Infine, il Consiglio delle autonomie locali ha esaminato anche il disegno di legge sulle assunzioni di personale per il Comune di Luserna, firmato dal consigliere ladino Luca Guglielmi. Una proposta che non ha trovato la condivisione del Cal, non tanto per la contrarietà all’assunzione di nuovi dipendenti a Luserna, anzi, ma perché i Comuni chiedono di affrontare la stessa problematica a 360 gradi, per tutti i piccoli comuni, e non solo. L’assessore competente del Cal e sindaco di Roncegno Terme, Mirko Montibeller, ha espresso la preoccupazione che la deroga proposta dal ddl venga vissuta dagli altri Comuni come una sconfitta del sistema: «Il grido di allarme che esce dalla situazione di Luserna — ha aggiunto — deve spingere, invece, a una maggiore incisività per dare risposte efficaci a tutte le municipalità». Gli interventi successivi dei suoi colleghi sono stati un caloroso appello alla Provincia a «dare risposte in tempi rapidi ai Comuni in difficoltà».