San Lorenzo Dorsino
mercoledì 27 Marzo, 2024
di Redazione
Un furgone praticamente nuovo, di cui andava molto orgoglioso. Un piccolo controllo da fare, un’operazione che richiede la fatica di posizionarsi sotto il mezzo. E il pesantissimo cassone che cede, non lasciando via di scampo. È morto così a 59 anni, Zeffiro Bosetti, pilastro, assieme al fratello Lucio, della falegnameria Brenta di Dorsino. Ma l’incidente è avvenuto nel suo garage di casa, al centro del vicino abitato di San Lorenzo in Banale. La chiamata al 112 è arrivato alle 15.30. L’ha fatta in lacrime, la moglie Marisa Ferrari. È stata lei a trovare Bosetti privo di sensi, incastrato tra il fondale dell’autocarro e una grossa ruota di scorta. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco volontari di San Lorenzo, con le pinze idrauliche che hanno liberato il 59enne, ancora vivo ma in condizioni disperate. Anche la sfortuna ci ha messo lo zampino: l’elicottero sanitario, infatti, non è riuscito a decollare subito da Trento a causa delle gravi condizioni di maltempo: sul posto si sono recate due ambulanze. I vigili del fuoco prima e i sanitari poi hanno tentato il tutto per tutto pur di rianimare il ferito, ma non c’è stato nulla da fare: Zeffiro Bosetti è morto prima di giungere in ospedale.
Sul posto, per i rilievi, i carabinieri della stazione di San Lorenzo in Banale, compagnia di Riva del Garda. I militari sono stati a lungo impegnati nella ricostruzione di quanto accaduto.
Dalle prime informazioni, sembra che, per l’operazione di controllo del furgone, un Bonetti F100X, mezzo di notevole peso, 860 chilogrammi senza carico, sia stata usata, come supporto una ruota di scorta, non si sa se in appoggio a un cric o da sola. Fatto sta che è stata proprio quest’ultima a cedere, rilasciando l’intero peso del cassone sul corpo dell’uomo.
Una dinamica conosciuta, in ambienti lavorativi, e molto temuta. Quello di ieri potrebbe essere considerato il quinto incidente mortale sul lavoro che coinvolge un trentino da inizio anno, dopo quello avvenuto in un’azienda di lavorazione del legno di Don, in val di Non, vittima Grad Gavrila, 27 anni) a Campodenno, durante il tragitto casa lavoro dell’imprenditore Ivano Martintoni, a Mezzolombardo (vittima Giovanni Segata, che rientrava sempre dal lavoro) e quello che, a Gorizia, è costato la vita al 46enne Roberto Conci, caduto da una scala durante la posa di una conduttura elettrica a Gorizia. Benché si trovasse nel garage di casa, infatti, Zeffiro Bosetti stava sistemando un mezzo usato per lavoro nella sua attività da artigiano, che continuava a portare avanti dopo il pensionamento del fratello. Anche ieri, infatti, era stato nella sua falegnameria di Dorsino a lavorare a mobili e ad altri prodotti per l’arredamento d’interni. Zeffiro Bosetti lascia, oltre alla moglie Marisa Ferrari, le figlie Valentina e Karen.
Si sapranno solo domani le date dei funerali che, con tutta probabilità si terranno dopo Pasqua nella sua San Lorenzo, dove ha trascorso tutta la sua vita.
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