L'idea
giovedì 28 Marzo, 2024
Rettrice, direttrice, professoresse: l’ateneo di Trento vara il nuovo regolamento al femminile. Il rettore: «Un atto simbolico per dimostrare parità»
di Redazione
Dall’adozione nel 2017 delle guida sul linguaggio rispettoso delle differenze, prosegue l’impegno dell’Ateneo per la costruzione di un’università più inclusiva

Nella seduta di oggi il Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento ha varato il Regolamento generale di Ateneo, documento quadro che mette in atto e dettaglia quanto previsto dallo Statuto di Ateneo, recentemente aggiornato. Un documento importante per la vita dell’Ateneo e per tanti atti che a esso si richiamano, perché disciplina la costituzione, le modalità di elezione e il funzionamento degli organi di Ateneo, oltre a dettare le disposizioni generali relative all’organizzazione delle strutture accademiche e alla gestione dei beni dell’Università di Trento.
Novità di questa ultima versione è però che per la prima volta sarà redatta adottando nella sua formulazione il «femminile sovraesteso». La sua peculiarità viene ribadita proprio nell’incipit con l’introduzione di un apposito comma: “I termini femminili usati in questo testo si riferiscono a tutte le persone” (Titolo1, art. 1, comma 5).
Una scelta che ha una valenza fortemente simbolica e che segue altre decisioni in questo senso intraprese dall’Ateneo a partire dal 2017 con l’approvazione del vademecum «Per un uso del linguaggio rispettoso delle differenze». È il rettore Flavio Deflorian a spiegare la genesi e le ragioni di questa decisione: «Nella stesura del nuovo Regolamento abbiamo notato che accordarsi alle linee guida sul linguaggio rispettoso avrebbe appesantito molto tutto il documento. In vari passaggi infatti si sarebbe dovuto specificare i termini sia al femminile, sia al maschile. Così, per rendere tutto più fluido e per facilitare la fase di confronto interno, i nostri uffici amministrativi hanno deciso di lavorare a una bozza declinata su un unico genere. Hanno scelto quello femminile, anche per mantenere all’attenzione degli organi di governo la questione. Leggere il documento mi ha colpito. Come uomo mi sono sentito escluso. Questo mi ha fatto molto riflettere sulla sensazione che possono avere le donne quotidianamente quando non si vedono rappresentate nei documenti ufficiali. Così ho proposto di dare, almeno in questo importante documento, un segnale di discontinuità. Una decisione che è stata accolta senza obiezioni».
La presidente, la rettrice, la segretaria, le componenti del Nucleo di valutazione, la direttrice del Sistema bibliotecario di Ateneo, le professoresse, la candidata, la decana…Termini come questi sono dunque citati e ripetuti più volte in riferimento a tutte le persone a prescindere dal genere, nelle quasi cinquanta pagine che compongono il nuovo Regolamento di Ateneo che, dopo alcuni passaggi formali, sarà emanato, trasmesso alle strutture e pubblicato sul sito di Ateneo, dove sarà liberamente consultabile.
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