L'intervista
lunedì 1 Aprile, 2024
di Lorenzo Fabiano
Non una, ma due volte: il ginocchio destro che fa crac a Cortina nel 2018, il sinistro a Sölden nel 2021. Destro e sinistro, pari e patta in perfetta Par Condicio. Ma Laura, «Lolli», Pirovano ha sempre trovato la forza di rialzarsi e ripartire: «Piccola magari, ma una luce in fondo al tunnel la vedevo. Mi veniva lo sconforto nel chiedermi perché fosse capitato proprio a me, ma sapevo anche che ce l’avrei messa tutta per tornare. Non ho mai pensato di mollare», racconta la ventiseienne sciatrice azzurra di Spiazzo in Val Rendena. Se parliamo di chi sa risalire la china, beh…lei sa come si fa.
Laura, lei è passata da due gravi infortuni in due fasi della sua carriera. Come ne è uscita?
«Nel primo ero una ventenne forse nemmeno tanto cosciente di cosa era successo; non pensavo che a tornare. Il secondo è stato più difficile da superare: avevo faticato tanto per rientrare in Coppa del Mondo e ci sarebbero state le Olimpiadi a Pechino. Niente. Come atleti abbiamo sogni e obiettivi, e sono quelli che ti fanno andare avanti. In quei momenti le persone che hai attorno sono importanti e ti aiutano, ma la forza e la motivazione le devi trovare tu dentro di te».
Cosa direbbe a un’atleta che passa da quello che ha passato lei?
«Di godersi ogni piccolo miglioramento, di non avere fretta ma pazienza».
Un bell’esempio ce l’ha in squadra: Sofia Goggia.
«Lei ha sempre dimostrato una forza quasi disumana. Ha una capacità di credere in se stessa a livelli incredibili. È davvero un esempio».
«Nello sci se commetti un errore sai che non puoi vincere e magari ti fai del male. Nel tennis, invece, se perdi un punto hai sempre la possibilità di recuperare», ha detto Jannik Sinner. Che ne pensa?
«Ha ragione. Nel tennis se sbagli un punto hai la possibilità di rifarti e recuperare. Nello sci se sbagli una curva hai buttato via la gara. È uno sport impietoso il nostro».
Se parliamo di infortuni, per lo sci questa è stata una stagione terribile.
«È stato davvero un’annata particolare, con tanti infortuni che hanno riguardato le più forti. E quando a infortunarsi sono le più forti, la risonanza è inevitabilmente maggiore».
Le manca il podio, ma ha fatto un bel quarto posto nella discesa di Crans Montana eguagliando così il suo miglior risultato in coppa del mondo che risaliva al 2021 su quella stessa pista. Soddisfatta della sua stagione?
«A Crans Montana avevo anche vinto nel 2017 in Coppa Europa, segno che con quella pista ho un bel feeling. Il primo podio in Coppa del Mondo non è venuto, ma mi sono confermata tra le prime dieci discesiste al mondo, e in supergigante, dove mai ero entrata tra le prime venti, sono sedicesima; sono soddisfatta della mia stagione. È mancato qualcosina per raccogliere di più, ma arriverà. Mi spiace non aver potuto correre i due supergiganti che erano in programma a Passo San Pellegrino (nel 2021 fu quinta in discesa, ndr) ma sono stati annullati per il maltempo».
Obiettivo per il prossimo anno?
«Nel 2025 ci sono i campionati del mondo a Saalbach, in Austria. Ho la fortuna e la sfortuna di stare in una squadra così forte che se fai un quinto posto, rischi di essere la più scarsa. Nella squadra italiana te lo devi sudare un posto ai mondiali. Ciò che mi auguro, è di essere nelle condizioni di potermelo giocare. Detto questo, vorrei confermare la costanza di rendimento che ho avuto quest’anno».
Buona Pasqua, Lolli
«Buona Pasqua anche a voi!».