bypass ferroviario

mercoledì 3 Aprile, 2024

Bypass, falde inquinate a nord dello Scalo Filzi: oggi Appa pubblicherà le analisi sulle acque. L’assessora Zanotelli: «Basta denigrare»

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Trovati, a nord del sito, idrocarburi dall’ex Carbochimica. Il Ministero dell'Ambiente chiede ai proprietari ex Sloi di individuare con precisione la zona di origine della contaminazione

La falda a valle del sito inquinato ex Sloi è influenzata dall’inquinamento in un’area molto limitata. Si ha presenza di piombo e piombo organico oltre i limiti nei piezometri al limitare sud del sito. L’ordinanza del Ministero dell’Ambiente chiede ai proprietari del sito, le società immobiliari Tim, Mit e Imt, di individuare con precisione la zona di origine della contaminazione per l’operazione di messa in sicurezza. La falda a valle del sito ex Carbochimica, invece, è stata pesantemente contaminata dagli inquinamenti tipici dell’area, soprattutto idrocarburi di varia natura. Dopo l’accensione della barriera idraulica nel 2001, molti punti di monitoraggio hanno però mostrato un miglioramento. Per quanto riguarda il sedime ferroviario in zona ex Scalo Filzi, dove verrà realizzata la galleria artificiale e poi la trincea del bypass ferroviario di Trento, i rilevamenti sulla falda sono coerenti con i dati di monitoraggio storico: nell’area a valle non si registrano elementi di contaminazione provenienti dal Sito di interesse nazionale Trento nord. Nella zona più vicina all’area ex Carbochimica e al cavalcaferrovia di Nassiriya, però, la qualità della falda risente della presenza degli inquinanti di tipo idrocarburico. Un dato coerente con le rilevazioni della bonifica delle rogge e con l’allarme sulla roggia primaria che trasporta idrocarburi dall’ex Carbochimica verso sud. Un problema da risolvere per il passaggio della nuova ferrovia, con programmi di bonifica che dovranno essere indicati nel progetto esecutivo dell’opera, atteso da tempo, in elaborazione a cura del Consorzio Tridentum e ormai in arrivo.
Oggi l’Agenzia provinciale per l’ambiente, l’Appa, pubblicherà sul proprio sito i dati relativi alle analisi sulle falde dei terreni ex Sloi, ex Carbochimica e area bypass. Lo annuncia la Provincia in una nota in cui parla di «esiti diversi e soluzioni altrettanto diverse» nelle varie aree. «Si tratta di una pubblicazione del tutto trasparente, lontana dalle accuse variamente articolate e gravi di questi giorni» sottolinea l’assessore provinciale all’ambiente, difesa idrogeologica e enti locali Giulia Zanotelli, che annuncia: «Qualora proseguisse una immotivata e indimostrata opera di denigrazione, la Provincia non esiterà a dare seguito alle proprie attività informando gli organi competenti per ingiustificati attacchi alla credibilità delle istituzioni». Il riferimento è alle ripetute critiche dei comitati e dei No Tav che contestano il bypass anche per i rischi dell’attraversamento dei terreni inquinati. Così Piazza Dante riassume i risultati delle analisi.
Area ex Sloi
La falda a valle del sito è influenzata dall’inquinamento in un’area molto limitata. Si ha presenza di piombo e piombo organico oltre i limiti nei piezometri al limitare sud del sito e con valori prossimi ai limiti di legge. La problematica è oggetto dell’ordinanza del Ministero dell’Ambiente, che chiede ai proprietari del sito di individuare con precisione la zona di origine della contaminazione, ai fini della conseguente operazione di messa in sicurezza.
Area ex Carbochimica
La falda a valle del sito è stata pesantemente contaminata dagli inquinamenti tipici del sito e derivanti dalle attività industriali (tipicamente idrocarburi di varia natura). Dopo l’accensione della barriera idraulica nel 2001, molti punti di monitoraggio hanno mostrato un miglioramento. La barriera preleva dalla falda acque molto contaminate e le filtra, rimuovendo continuamente la contaminazione che uscirebbe dal sito. Restano comunque superamenti nei punti limitrofi alla roggia Lavisotto, presumibilmente dovuti all’influenza della roggia contaminata, che, date le dimensioni, non è possibile delimitare con una analoga barriera idraulica. Per questo motivo, all’interno del Piano generale di utilizzazione delle Acque pubbliche (Pguap) è stata introdotta una forte limitazione d’uso della falda (di fatto inibendone l’uso nei pressi del Sito di interesse nazionale) e comunque nel 2013 il Comune, tramite Appa, ha effettuato analisi della qualità dell’aria attorno al Lavisotto che hanno permesso all’Azienda sanitaria di affermare che non vi sono criticità su questo fronte.
Falda area bypass
Il bypass è ubicato a fianco del Lavisotto e nella zona di alterazione della falda definita dal Pguap. I dati raccolti da Rfi e Appa nei piezometri all’interno del sedime ferroviario sono coerenti con i dati di monitoraggio storico, esterni al bypass in analoga posizione. Nella zona più vicina all’area ex Carbochimica e cavalcaferrovia di Nassirya la qualità della falda risente della presenza degli inquinanti di tipo idrocarburico, mentre più a valle non si registrano elementi di contaminazione del Sito di interesse nazionale.