L'iniziativa
domenica 7 Aprile, 2024
di Francesco Morandini
Il panorama trentino si arricchisce di un nuovo cammino in Val di Cembra che è frutto di un approfondito confronto con la comunità che lo rende, se non unico (un altro cammino simile è quello di San Rocco fra Brentonico e la Val di Gresta) sicuramente originale, sia nelle premesse sia nelle aspettative.
È il «Cammino delle terre sospese» che si sta concretizzando, com’è d’obbligo, con tracciati, soste e ristori, dopo un lavoro di tre anni iniziato nel 2021 grazie alle Acli trentine e al presidente del circolo cembrano Luciano Nardin che, assieme al giornalista Walter Nicoletti, diede lo stimolo per l’organizzazione di una serie di incontri in Val di Cembra mirati a creare occasioni di confronto aperto sul presente e sul futuro della valle, mettendo attorno allo stesso tavolo persone provenienti dai sette comuni della valle. Persone comuni, senza particolari cariche amministrative o direttive, accomunate semplicemente da un profondo legame con il proprio territorio. L’obiettivo fondamentale del progetto è stato infatti fin dall’inizio quello di unire le due sponde della valle, così diverse, ma soprattutto unire le persone, insomma «ricostruire comunità».
Un cammino che superasse le barriere fisiche e socio-economiche della valle con la sponda destra coperta di viti e quella sinistra tutta concentrata sull’oro rosso nella parte bassa e un po’ sospesa in quella alta che risente dell’influenza fiemmese.
Nacque così il gruppo spontaneo «Destinazione Val di Cembra» che propose un ciclo di incontri in tutti i Comuni dal titolo «Un cammino per»: per costruire comunità intraprendenti, per proteggere le risorse del nostro pianeta, per riscoprirne la cultura, per ritrovare la nostra identità. Insomma, un cammino per tutti e per rafforzare comunità accoglienti.
La «restanza», ovvero l’atteggiamento di chi, e in Cembra ce ne sono tanti, nonostante le difficoltà resta nella propria terra d’origine, è stato il tema dell’ultimo incontro in seguito al quale si è iniziato a progettare il cammino vero e proprio con incontri operativi aperti a tutti e terminati con un dibattito su «Camminare per ritrovarsi» con guide ambientali e camminatrici. Equità, accoglienza, ecologia, identità, cultura locale, intraprendenza, emancipazione e restanza, le parole d’ordine del progetto che ha visto il coinvolgimento di una cinquantina di persone accomunate dall’amore per la valle, anche non residenti, con un gruppo di coordinamento di una dozzina di persone e due gruppi di lavoro che si sono occupati della definizione del tracciato, con sopralluoghi sul territorio.
Proprio in queste settimane ha preso il via un nuovo ciclo di incontri pubblici (quattro serate in totale) organizzati dall’associazione “Destinazione Val di Cembra” per parlare di cammini, comunità e sostenibilità. Il prossimo appuntamento è in programma giovedì 18 aprile, a Lona-Lases, e vedrà la presenza di Alessandro Cristofoletti (fotografo e viaggiatore) che rifletterà sulla centralità delle persone e delle relazioni nel racconto dei territori.
Il cammino collega tutti i Comuni della valle, prevalentemente lungo percorsi già esistenti, per una lunghezza totale di circa 100 chilometri suddivisi in cinque-sei tappe, ancora da definire e due anelli. Si chiama «Cammino delle terre sospese» perché, come afferma Elisa Travaglia, una delle anime del progetto, «sospesi sono i paesi della Val di Cembra, “appesi” a mezza costa sul versante della montagna; sospesi sono i suoi terrazzamenti, sorretti da eroici muri a secco, la cui tecnica e arte di costruzione è patrimonio immateriale Unesco e che hanno valso alla valle il riconoscimento di Paesaggio rurale storico d’Italia. E sospesa infine appare la valle intera, a metà strada tra una cultura contadina ancora molto presente nella vita quotidiana e un futuro tutto da disegnare».
«L’obiettivo – aggiunge Travaglia – è portare le persone a uscire di casa, a incontrarsi e confrontarsi su valori importanti, rafforzando lo spirito di una comunità attiva e accogliente; stimolando anche i residenti a riscoprire il proprio territorio, a piedi e a passo lento, visitando i paesi e incontrando lungo il cammino persone che hanno voglia di raccontarsi; spronando i valligiani a mostrare la propria valle a camminatori e visitatori, aprendosi alle contaminazioni culturali che arrivano dall’esterno e ritrovando quell’orgoglio e quel senso di appartenenza che troppo spesso sono mancati alla comunità cembrana».
E proprio Elisa, con Paolo, già animatori della Rete delle riserve Cembra Avisio e ora titolari de «La Campirlota», ha promosso, in attesa del completamento del progetto, un’anteprima del cammino delle terre sospese per 42 dei 100 chilometri, da venerdì 26 a domenica 28 aprile, distribuiti in tre giorni, con partenza e ritorno a Faver. Prenotazione obbligatoria entro domenica 21 aprile e fino a esaurimento dei posti disponibili scrivendo a info@lacampirlota.it o a Elisa (349 5805345).
Il cammino sarà inaugurato in autunno con una grande festa. Si sta lavorando anche a un sito web, ancora in costruzione (camminoterresospese.it) con le informazioni fondamentali (percorsi, tracce, gps, alloggi…) cui seguirà la descrizione degli elementi storici, culturali e ambientali incontrati sul percorso e le informazioni di comunità.
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