Volontariato

domenica 7 Aprile, 2024

Una giornata con «Le mani in pasta». Grande corsa alla solidarietà a Trento per aiutare chi ha bisogno

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Centinaia di volontari, tra cui tanti giovani, hanno raccolto generi di prima necessità

Un giorno dedicato alla solidarietà. Un giorno il cui obbiettivo è aiutare chi ne ha più bisogno. Un giorno in cui i gruppi giovani della nostra provincia hanno messo a disposizione il loro tempo per raccogliere beni di prima necessità. Un giorno in cui mettere «Le mani in pasta». Ieri, sabato 6 aprile, in collaborazione con la diocesi di Trento e con l’associazione Noi, i ragazzi dei gruppi giovani si sono divisi nei maggiori supermercati della provincia per raccogliere viveri e materiali di prima necessità da devolvere alle associazioni che si occupano dei bisogni delle persone e delle famiglie indigenti sul nostro territorio. I ragazzi, divisi in turni, sono rimasti nei supermercati dalle 9 del mattino al pomeriggio. «Tante persone stanno rispondendo positivamente a questa raccolta -commenta Camilla Lucin, del gruppo giovani di Trento nord, che ha passato la sua giornata all’Iper-poli in via Brennero- In un’ora abbiamo già riempito due scatoloni, la gente sta rispondendo bene». Una risposta positiva che si è vista anche negli altri supermercati che hanno aderito a questa iniziativa. «Abbiamo raccolto molti viveri -spiega Pietro Trotter, del gruppo giovani di Trento nord occupato al supermercato Poli di via Maccani- Nelle prime due ore abbiamo fatto il primo carico da mandare all’Emporio». Trentini attivi anche a Trento sud, dove, sia al Conad delle Albere, sia alla Coop del Centro Direzionale, sono stati riempiti di viveri molti pacchi. «Noi, solo di pasta, in mattinata abbiamo riempito quattro scatole», spiegano Camilla, Pietro e Ilaria, tre dei ragazzi del gruppo giovani di San Rocco Madonna Bianca. Una giornata a cui i trentini hanno risposto presente in modo più che positivo, e che rende Trento ancora di più Capitale europea del volontariato. «Una volta raccolti i prodotti vengono sistemati all’Emporio, a Cristo Re -spiega Camilla- Lì vengono raccolti e poi distribuiti a chi ne ha bisogno». Una raccolta che responsabilizza ancora di più i ragazzi, che usano un giorno della loro vita per aiutare gli altri. «L’emporio, che è nato un anno fa, è una sorta di negozio a punti, dove le persone vengono a prendere i generi di prima necessità di cui hanno bisogno. Ogni prodotto ha un prezzo a punti diverso -continua Pietro- È una cosa positiva perché così le persone possono capire il valore di quello che gli viene dato, non è il solito pacco, possono scegliere consapevolmente quello di cui hanno bisogno. Non è solo una distribuzione ma si costruisce una relazione tra persone, perché sono sempre accompagnati dai volontari». Punti che vengono dati a seconda del nucleo famigliare, e che possono essere spesi in questa sorta di negozio che rende ancora più consapevoli le persone, che non lede la loro dignità personale, che permette la costruzione di un rapporto personale tra gli acquirenti e i volontari.
Non tutti i generi però arrivano all’Emporio, infatti ogni gruppo giovani si collega alla Caritas della parrocchia di riferimento. «Dopo che abbiamo finito la raccolta i viveri vengono portati alla Caritas -spiega Davide Facchinelli, del gruppo giovani di San Giuseppe San Pio X, che ha passato la sua giornata alla Conad delle Albere- I prodotti poi vengono sistemati negli scatoloni e successivamente distribuiti alle famiglie». Un’iniziativa che viene fatta una volta all’anno e che aiuta la Caritas ad aiutare. «È importante che i prodotti siano a lunga conservazione, perché rimangono fermi anche per alcuni mesi», commenta Davide.
Prodotti che sono stati selezionati su un dépliant che è stato distribuito a tutte le persone interessate al progetto. «L’olio è stato il prodotto più gettonato, con il prezzo che ha oggi è una fortuna che siamo riusciti a raccoglierne molto -commenta Camilla- Siamo riusciti a raccogliere anche molti pannolini e molte farine». Tanti generi, di cui ogni famiglia ha bisogno. «Noi abbiamo raccolto soprattutto farina e orzo solubile», commenta Pietro, la cui Caritas si occupa di ben 150 famiglie, circa 300 persone. «La pasta è stato il prodotto che abbiamo raccolto maggiormente», spiega Davide, mentre consegna il primo carico di scatoloni. «A parte la pasta abbiamo raccolto tanta passata di pomodoro», commentano Camilla, Pietro e Ilaria, la cui Caritas aiuta 300 persone.
Un’iniziativa importante, nata prima del Covid, che oggi sembra ancora più necessaria, visto il continuo aumento di famiglie bisognose. «Dopo la pandemia e la crisi del 2020 la richiesta di aiuto sembra essere aumentata», commentano i tre ragazzi di San Rocco Madonna Bianca. Una richiesta di aiuto a cui i trentini hanno risposto presente con la consueta generosità, cercando, quanto più possibile, di donare, donare e ancora donare.