Cambio ai vertici

domenica 21 Aprile, 2024

Sat, l’ex presidente Facchini: «Rifugi, attività d’impresa come le altre»

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Eletti i 19 nuovi consiglieri della Società alpinisti tridentini in carica per il triennio 2024-2027

Un mandato che finisce e uno che inizia. Ieri alla sala congressi della Erickson si sono tenute le elezioni dei diciannove membri del consiglio della Società alpinisti tridentini (Sat), a cui hanno partecipato circa duecento persone, di cui centoventidue votanti. Un’assemblea da cui sono usciti i nomi che guideranno la società per il prossimo triennio 2024-2027.

«Lascio con il sorriso sulle labbra — commenta Anna Facchini, presidente uscente della Sat, che ha raggiunto il limite dei mandati —. Sono serena per il lavoro fatto insieme ai consiglieri e alle vicepresidenti, credo che ci siamo impegnati a fondo, e questo mi dà una grande gioia». Due mandati caratterizzati dal buco nero del lockdown, che, nonostante abbia influito anche sulla Sat, non ha bloccato la crescita della società. «La Sat chiude con un utile di circa 85mila euro — ha spiegato Facchini — Si lascia una Società patrimonialmente rinforzata, che avrà ancora capacità di crescere». Una risposta a tutti quelli che avevano accusato il Consiglio di essere troppo aziendalista. «Ogni associazione per proseguire e crescere ha bisogno di avere i conti in ordine, per cui non è questione di avere una visione aziendalista — ha aggiunto —. È una questione di sapere dove si è e come si è collocati».

Riqualificazione dei rifugi, nuove partnership, nuovi marchi: ecco il 2024 della Sat

Note positive che, però, non sono bastate all’assemblea per svolgere i lavori in estrema serenità. L’ordine del giorno della riunione prevedeva che, prima della discussione, si procedesse al voto del Consiglio. Un «programma al contrario» che già nei giorni scorsi aveva fatto storcere il naso a Luciano Ferrari. Il presidente della Sosat non si era tirato indietro nell’esprimere le sue perplessità sulle pagine de il T. «Ma che assemblea è se prima si vota e poi si discute? Da questo punto di vista il problema mi sembra lampante — aveva denunciato Ferrari — Non ci rimane che presentarci sabato e chiedere al presidente dell’assemblea di modificare l’ordine dei lavori». Detto fatto, problema trasformato in mozione, che però è morta sul nascere. L’assemblea, infatti, l’ha respinta. Ferrari, però, ha deciso di non partecipare, ritirando la sua candidatura. «È stata una decisione che mi ha colto di sorpresa — ha commentato la presidente uscente —. Mi dispiace perché sarebbe stato un momento di confronto». Una crepa, quella tra l’ormai ex consiglio e il presidente della Sosat, che non si è riuscita a sanare.

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Approvata invece la mozione proposta dalla sezione di San Lorenzo Dorsino sulla composizione del consiglio, con particolare riferimento alla provenienza territoriale dei suoi membri. «Per come è attualmente formulato l’art. 20 dello Statuto della Sat, la composizione del consiglio non è vincolata a una ripartizione dei suoi membri che tenga proporzionalmente conto della base territoriale degli oltre 27mila soci», recita la mozione, che ha assegnato al nuovo consiglio il compito di modificare lo Statuto.

Un altro tema caldo è stato quello dei rifugi. «Abbiamo fatto un investimento di 11 milioni di euro per i rifugi — ha detto Facchini —. In estate prenderà il via il cantiere del rifugio Tosa-Pedrotti in Brenta, sarà il risultato del primo concorso di progettazione della storia della Sat. Pochi giorni fa c’è stata anche la proclamazione con graduatoria ancora provvisoria del vincitore della progettazione per il rifugio Graffer. Mentre siamo alle battute iniziali della ricostruzione del rifugio Tonini». Per quanto riguarda i contratti di custodia ci sono stati nuovi avvicinamenti alla gestione dei rifugi. «Ogni rifugio viene dato in gestione. Il gestore è sì custode e portatore di cultura di montagna, ma dobbiamo vedere anche come il gestore svolge l’attività, che è un’attività d’impresa come tutte — ha considerato Facchini —. Ogni nuovo gestore è stato scelto dopo un bando pubblico».

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I 19 nuovi consiglieri del consiglio centrale sono: Cristian Ferrari (62 voti), Giovanni Ghezzer (60 voti), Iole Manica (59 voti), Cinzia Fedrizzi (57 voti), Giovanni Galatà (55 voti), Johnny Zagonel (53 voti), Riccardo Giacomelli (voti 50), Bruna Penasa (50 voti), Matteo Motter (49 voti), Roberta Rosi (48 voti), Licia Favè (46 voti), Franco Tessadri (44 voti), Alessandro De Guelmi (43 voti), Carlo Ancona (42 voti), Alessandro Rossi (40 voti), Mauro Viesi (35 voti), Mauro Mazzola (34 voti), Lorenzo Kessler (34 voti) e Massimiliano Corradini (29 voti).

Invece i componenti del collegio dei probiviri sono: Edda Agostini (91 voti), Roberto Caliari (70 voti) e Ettore Luraschi (59 voti). Supplenti, Marco Matteotti (58 voti) e Paolo Mondini (36 voti). Mentre i componenti dell’organo di controllo: Paolo Scoz (82 voti), Luciano Dossi (67 voti) e Stefano Curzio (64 voti).

La prossima settimana, con la prima seduta del consiglio, verrà eletta la nuova giunta esecutiva e il nuovo presidente.