il progetto

venerdì 3 Maggio, 2024

Area Sequenza, in arrivo 6 torri da 25 piani e alte 70 metri: saranno le palazzine più alte della città

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Il progetto immobiliare di Podini da 100 milioni di euro vicino all'ex Sloi: martedì approderà in Comune per il via libera

Sei torri residenziali fino a 25 piani vicino al sito inquinato della fabbrica ex Sloi, a Trento nord. Sei torri che ambiscono a diventare le palazzine più grandi della città, più alte anche delle torri di Madonna Bianca. Una rivoluzione copernicana nel tessuto urbano del capoluogo. Stiamo parlando dell’iniziativa immobiliare della famiglia Podini nella cosiddetta area Sequenza. Martedì prossimo il progetto approderà in Comune, in particolare sarà discusso in una seduta congiunta delle commissioni per l’urbanistica e per l’ambiente. Si tratta del primo atto di un lungo percorso. Per il via libera, infatti, servirà l’approvazione di un’apposita variante al Piano regolatore generale (Prg) da parte dell’intero Consiglio comunale.
L’operazione
L’operazione supera i 100 milioni di euro. L’investimento porta il timbro della famiglia Podini, patron dei discount Md e dell’azienda informatica Dedagroup. Mentre il disegno delle torri porta la firma dell’architetto e urbanista Roberto Bortolotti, che in città ha già progettato il quartiere ex Lenzi.
L’area
L’area in questione – dove ricade il progetto delle sei torri – è situata tra i terreni dell’ex Sloi, contaminati da piombo tetraetile, e via Vittime delle Foibe, fuori dal Sito di interesse nazionale (Sin). Cioè fuori dalle aree classificate come inquinate. L’area si estende per 2,8 ettari. E porta il nome della holding immobiliare del gruppo Podini, Sequenza spa appunto. Una società che gestisce un patrimonio immobiliare, a costo storico, dal valore di circa 170 milioni di euro.
Il progetto
Il progetto prevede uno sviluppo edilizio verticale, parecchio in verticale. Alcune delle sei torri avranno addirittura 25 piani, avranno un’altezza superiore ai 70 metri. Giusto per avere un’idea di cosa stiamo parlando, le torri di Madonna Bianca contano 14 piani (11 in meno) per un’altezza di circa 42 metri (30 in meno). E ogni torre è composta da 52 appartamenti di diverse dimensioni. Allora, anni Settanta, la costruzione delle palazzine a Trento sud suscitò un grande dibattito. E oggi come allora, le torri dell’area Sequenza sono destinate a sollevare una discussione altrettanto accesa.
L’iter
Il primo atto è previsto appunto per martedì. All’ordine del giorno della commissione urbanistica – convocata in seduta congiunta con quella per l’ambiente – c’è «l’illustrazione del progetto allegato alla domanda di parere preventivo in materia urbanistica preliminare a un piano guida in variante al Prg in zona C6-B in via Vittime delle Foibe a Trento nord». Ossia la domanda di parere preventivo per l’iniziativa immobiliare nell’area Sequenza. Parere obbligatorio ma non vincolante, quello della commissione.
Piano guida
Si parla di «piano guida» perché l’area, in realtà, comprende anche una porzione di 5mila metri quadrati di proprietà di Albertini, Dalle Nogare e Tosolini. Il piano guida permette di scorporare il sito in due lotti, il lotto 1, quello appartenente esclusivamente a Podini, e il lotto 2, di cui sono titolari gli altri soggetti. Eventualmente le torri saranno edificate in deroga al Prg, che prevede un’altezza massima molto più bassa. Nel caso in cui il progetto ricevesse il via libera da parte del consiglio comunale, le torri saranno costruite dopo la realizzazione della circonvallazione ferroviaria, quindi almeno dopo il 2026. In passato, proprio su questo giornale, il sindaco di Trento Franco Ianeselli aveva aperto all’ipotesi di uno sviluppo verticale della città, sia per rispondere al crescente fabbisogno di case sia per rispettare il divieto di consumo di suolo.