Bambini
sabato 3 Dicembre, 2022
di Linda Pisani
Metti Babbo Natale insieme a una strega e il divertimento è assicurato. Succede nel Bleggio, nelle Giudicarie, dove alla visita al mercatino di Natale di Rango, possiamo unire anche una sosta a Balbido, paesino che ospita la strega più grande del mondo.
Proprio così bambini e bambine! In Trentino c’è la strega «più gigante» che possiate trovare sulla faccia della Terra. O almeno così dicono. Certo è che, a guardarla, è davvero imponente. Pensate che è alta quasi 11 metri e larga 4,5 metri, è realizzata con canna di bambù e legno, e si trova all’interno del parco giochi del paese. Se le andrete vicino, vi sentirete piccini-piccini e con quello sguardo e con quel pentolone gigante — chissà cosa ci sarà dentro — vi farà anche un po’ di paura. Ma niente scherzi. Armatevi di coraggio, accarezzatela, perché gli anziani del paese dicono che toccare la strega di Balbido, da Guinness dei primati, porti fortuna.
Passeggiando per la strada incontro il sindaco del Bleggio, Flavio Riccadonna, che mi racconta la leggenda della strega di Balbido. Si dice che in passato vi fossero tante streghe ad abitare questo territorio. In particolare le «strie», così si dice in dialetto, erano solite soffermarsi in una valle vicino a Balbido, la Val Marcia – il nome è già tutto un programma — prendendo di mira, con dispetti e incidenti, i poveri contadini che andavano nei campi a lavorare. La faccenda andò avanti per anni, finché tutti gli abitanti della zona decisero di spezzare questo sortilegio mettendo agli angoli del paese delle croci in ferro. La maledizione si sciolse e per ricordare quanto accaduto, molto tempo dopo, si realizzò la statua della strega gigante.
A Balbido a ricordare questa antica leggenda c’è anche il «pan dolz della stria» (il pane della strega) fatto con uvetta, pinoli e grano saraceno, e un murales, situato proprio nel centro del paese. In realtà questo non è l’unico dipinto che troverete, perché Balbido è chiamato anche «il paese dei murales». Girando per le viuzze, sulle facciate delle case, potrete scoprirne davvero tanti e coloratissimi, raffiguranti: i vecchi mestieri della tradizione del paese come: l’arrotino, l’affila-coltelli; il «caregheta», l’impagliatore di sedie; l’«ombrelèro», l’ombrellaio; il «calièro», il calzolaio. E poi ancora antiche leggende, scene di vita contadina, stagioni e paesaggi. Tra i murales c’è anche la corsa dei cavalli al Palio di Santa Giustina di Balbido.
Finita la passeggiata e la scoperta dei murales di Balbido e della sua «stregaccia», il consiglio è di proseguire per Rango, uno dei Borghi più belli d’Italia. Il paese, che si trova alle pendici del monte Cima Sèra, ha una struttura che ricorda gli antichi paesi fortificati con le antiche case addossate le une alle altre e collegate da portici, androni e corti interne. Tra le strette viuzze si trovano i suggestivi «volt», le cantine, dove i contadini un tempo custodivano formaggi, salumi, e prodotti agricoli come il mais per farne polenta o le famose noci del Bleggio, oggi presidio Slow Food. Qui, in questo periodo e nei fine settimana (controllate il programma e gli orari www.mercatinodirango.it), si svolge uno dei mercatini più suggestivi del Trentino, proprio perché richiama l’atmosfera antica e della tradizione. Organizzato dalla Pro Loco di Rango, il mercatino offre prodotti tipici, un artigianato locale e di qualità, tanti spettacoli tra balli, canti e folklore. Da assaggiare il brezel caldo, le castagne, la cioccolata calda, le caramelle al miele. Naturalmente anche Rango ha le sue particolarità e leggende. Potrete divertirvi a scoprire dove si trovano «el camin» e «il portec del diavolo». I più anziani ricordano ancora la storia di questo portico: si dice che qui abitasse una bambina posseduta dal demonio e che i curiosi e gli esorcisti del tempo arrivassero da tutta Italia e perfino dall’Austria per vederla. Oggi invece è un posto super bello e durante i mercatini ospita un bar e un’antica osteria. E ancora, c’è anche un’antica casa con un camino costruito fuori. E adesso diteci, non vi abbiamo incuriosito?