politica

giovedì 9 Maggio, 2024

Roccella contestata dagli studenti agli Stati Generali della natalità: «Mi hanno censurata». Meloni: «Spettacolo ignobile»

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Quando la ministra ha preso la parola un gruppo di persone presenti in sala ha iniziato a fischiare. Boldrini (Pd): «Non confondere dissenso con censura»

La ministra della Famiglia Eugenia Roccella è stata contestata in apertura del suo intervento agli Stati Generali della natalità, al via oggi a Roma. Quando la ministra ha preso la parola un gruppo di persone presenti in sala ha iniziato a fischiare, scandendo lo slogan: «Sul mio corpo decido io».

Roccella ha risposto: «Ma siamo d’accordo, nessuno ha detto il contrario. Oggi le donne non decidono sul proprio corpo». Dalla platea si è alzato in risposta un «Vergogna».

Tra le prime a scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che esprime «piena e incondizionata solidarietà a Eugenia Roccella. Lo spettacolo andato in scena questa mattina agli Stati Generali della Natalità è ignobile. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà al Ministro Roccella e di condannare, senza se e senza ma, i fatti di oggi. È ora di dire basta».

Anche Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo esprime solidarietà alla ministra: «Non condivido i metodi di chi impedisce ad altri, chiunque siano, di parlare: lo trovo sbagliato e quindi mi dissocio dalle modalità che non hanno permesso alla ministra Roccella di fare il suo intervento». Ma ricorda che «questo episodio avviene a poche ore dalla notizia dell’avvio di un procedimento disciplinare contro Serena Bortone, colpevole di aver reso nota l’eliminazione del monologo sul 25 aprile che Scurati avrebbe dovuto leggere nel suo programma. Un provvedimento che ha tutta l’aria della ritorsione verso una giornalista che ha denunciato una censura. Oggi è la ministra Roccella a parlare di “censura” per la contestazione di un gruppo di studentesse e studenti nei suoi confronti durante gli Stati Generali della Natalità. – E conclude- È successo anche a me di essere contestata, come in democrazia può capitare a chi ha un ruolo pubblico, ma non ho mai parlato censura. È una confusione pericolosa».