Sicurezza

sabato 11 Maggio, 2024

Truffe e reati informatici, un emendamento propone la confisca dei beni dei cybercriminali per risarcire le vittime

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In Trentino-Alto Adige 225mila cittadini sono caduti nelle trappole delle truffe online

Sono oltre duecentoventimila le vittimi di truffa sul web in tutto il Trentino Alto Adige. Tra queste, un giovane su tre è caduto almeno una volta nelle trappole dello shopping online. A rendere noti i dati è Consumerismo No Profit, sottolineando come «i reati informatici siano in preoccupante aumento in regione». Contro questo fenomeno, recentemente, è stato approvato un emendamento al Ddl Cybersicurezza a firma della deputata Letizia Giorgianni (Fdi), volto a introdurre il reato di  «truffa online» nell’ordinamento.
I dati
In Italia, spiega ancora Consumerismo, gli illeciti commessi attraverso sistemi informatici appaiono in controtendenza e registrano incrementi a due cifre: +20% solo nel 2023. In Trentino-Alto Adige un cittadino su 5 (circa il 21% dei residenti) ha subito almeno una truffa online e, nella fascia di età 25-34 anni, addirittura un giovane su 3 (il 33%) è caduto nelle trappole dell’e-commerce. Le truffe nel comparto delle vendite sul web genera perdite globali stimate in oltre 48 miliardi di dollari nel 2023.
Reati informatici
I reati informatici sono diversi e arrivano a colpire una platea estremamente vasta di utenti. In Italia, i più diffusi sono: il furto di dati personali come password, codici bancari, numero di carte di credito, che colpisce il 17,8% dei cittadini, mentre il 14% circa ha subito il furto di identità (social, mail, ecc.). Illeciti che hanno tutti il medesimo scopo: quello di sottrarre in modo diretto o indiretto soldi alle vittime. Non a caso, secondo le statistiche dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti d’identità, nel primo semestre del 2023 i casi di utilizzo illecito di dati personali e finanziari altrui per rubare denaro e acquistare beni sono stati 17.100 (+10,8% rispetto al 2022) con un danno stimato di oltre 83 milioni (+14,2%).
L’emendamento 
Con l’obiettivo di contrastare i reati informatici e garantire maggiore sicurezza nel comparto dell’e-commerce, è stato approvato un emendamento al Ddl Cybersicurezza proposto dall’onorevole Letizia Giorgianni (Fdi) che introduce nell’ordinamento italiano il reato specifico di «truffa online»: la norma prevede delle aggravanti per chi commette reati attraverso siti e piattaforme informatiche, come la «confisca obbligatoria» degli strumenti informatici in possesso dell’autore della truffa (computer, telefonini, tablet), e il sequestro dei beni di proprietà dei truffatori, da utilizzare per risarcire le vittime dei reati. «La grande diffusione delle truffe on line, di cui ogni anno sono vittime migliaia di cittadini, dipende non solo dalla facilità con cui possono essere realizzate, ma anche dalla estrema debolezza nella repressione penale di questa forma di criminalità – afferma l’onorevole Giorgianni – Le norme attuali, infatti, prevedono pene estremamente miti per tali reati: non consentono l’applicazione di misure cautelari né confische per somme equivalenti a quelle oggetto della truffa. A questa situazione vogliamo porre rimedio prevedendo una specifica aggravante che aumenti la pena comminabile, disponendo il sequestro degli strumenti informatici utilizzati per realizzare la truffa, ed infine rendendo possibile il sequestro dei beni al reo per un importo pari all’ammontare delle somme truffate».