il caso

domenica 12 Maggio, 2024

Infanzia, Giulia esclusa dal servizio estivo perché in maternità: «Sono costretta a tornare a Roma, dai miei, per partorire»

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Una vicenda dai tratti paradossali: lei è incinta e per questo motivo è stata scartata per il mese di agosto

Giulia e il compagno hanno già un figlio, di 2 anni. Tra pochi mesi, ad agosto, nascerà il loro secondo figlio. Per questo motivo hanno fatto richiesta per il servizio estivo del nido d’infanzia, attivato a Trento. Ma sono finiti in fondo alla graduatoria, sono rimasti esclusi. Perché? Perché lei sarà in maternità, perché non lavorerà in quel periodo. Una storia dai contorni paradossali che ha spinto Giulia a scrivere direttamente al sindaco Franco Ianeselli.
Ci racconti la vostra situazione.
«Nostro figlio frequenta il nido, ci è rientrato senza alcuna difficoltà perché io e mio marito siamo entrambi lavoratori. Quest’anno, però, siamo in difficoltà perché ci nascerà il secondo figlio nei primi giorni di agosto. E siamo entrambi fuori sede: io sono romana, mio marito è fiorentino. Qui non abbiamo nessuno che ci possa dare una mano. E i padri hanno solo 10 giorni di permesso: chiaramente non sono sufficienti. Abbiamo chiesto, quindi, di usufruire del servizio estivo di agosto, ma il fatto che io sia in maternità ha pregiudicato l’accesso al servizio. Una cosa controintuitiva, perché generalmente le altre famiglie fanno richiesta del servizio estivo solo per andare in vacanza prima, quando costa meno».
Cosa vi hanno risposto?
«Risultando una non lavoratrice, vado in fondo alla graduatoria. Io tra l’altro sarò in aspettativa obbligatoria, nemmeno in aspettativa facoltativa. Mi sembra tutto così assurdo. L’ho fatto notare, e ci hanno proposto il servizio pomeridiano, ma non ha senso, non è utile: dovrei accompagnare mio figlio al nido alle 13, in pieno agosto, con il neonato nella carrozzina».
Cosa farete?
«Abbiamo provato a cercare un posto nei nidi privati, ma sono tutti pieni. Sarò costretta a tornare a Roma da mia madre e partorire lì. Ora devo cercare anche un ginecologo in un’altra città. È un paradosso che una mamma in maternità non possa usufruire del servizio estivo».
Ve lo aspettavate?
«Ci siamo rimasti molto male. Abbiamo scritto anche al sindaco Ianeselli visto che si fa portavoce delle politiche per la famiglia e le pari opportunità».