Il caso
giovedì 23 Maggio, 2024
di Redazione
È stato arrestato dagli agenti della Squadra Volante ieri, mercoledì 22 maggio, il ventinovenne trentino violento che, per la terza volta in un mese, si è reso protagonista di alcune spiacevoli vicende. Il reato contestato è quello di atti persecutori. L’uomo, arrivato a casa della madre, una signora di 72 anni, al rifiuto di aprire la porta, ha iniziato a inveire contro di lei, urlando che prima o poi avrebbe sfondato la porta. La vittima, impaurita, ha chiamato la polizia, anche perché il figlio già in passato si è reso protagonista nei suoi confronti di atti simili oltre che di maltrattamenti, rispetto ai quali era stato anche condannato. Una volta arrivati, gli agenti della Squadra Volante hanno intercettato il giovane sotto casa e lo hanno fermato. Un altro equipaggio della polizia, invece, si è preoccupato di prendere contatti con la vittima. Una volta tranquillizzata, la donna ha raccontato agli agenti che quanto accaduto era solo uno degli episodi verificatisi nell’ultimo mese, che l’avevano costretta a cambiare abitudini di vita oltre che a temere per la propria incolumità, anche in virtù delle minacce di morte proferite dal figlio. Terminati gli atti di rito, in accordo con il Pubblico ministero di turno, il ventinovenne è stato accompagnato all’interno della casa circondariale in attesa dell’udienza di convalida davanti al Giudice per le indagini preliminari.
Il pregresso
Da quanto emerso dagli accertamenti degli agenti di polizia, quello di ieri è stato solo uno dei reati commessi nell’ultimo mese. Il 13 maggio l’uomo era stato arrestato per resistenza lesioni, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale, dopo che la volante era intervenuta per un contenzioso tra lui e il proprietario di casa dove era in affitto. Al termine dell’intervento il ventinovenne è andato in escandescenza prima insultando e poi aggredendo gli agenti, a uno di loro ha procurato una micro frattura al dito con prognosi di quindici giorni. Il secondo una distorsione alla caviglia con prognosi di cinque giorni. Dopo quell’evento, era stato giudicato per direttissima ed era stata disposto nei suoi confronti l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria, misura che lui non ha mai rispettato.
La notte del 18 maggio, inoltre, il trentino si era reso protagonista di un’aggressione senza motivo nei confronti di due dipendenti di un bar del centro città, costrette poi a barricarsi nel locale
in attesa delle volanti. Una delle vittime ha riportato anche lesioni. lui l’ha afferrata al collo
e sferrato un pugno.