La lettera
giovedì 23 Maggio, 2024
di Redazione
Dopo il ricordo del soldato trentino che risparmiò don Domenico Mercante di inizio maggio, Papa Francesco scrive una lettera in occasione della diciannovesima edizione del Festival dell’Economia di Trento. Una missiva nella quale il pontefice spinge alla riflessione comune e responsabile «su alcuni temi a me particolarmente cari». La prima riflessione impressa su carta, rivolge lo sguardo all’attualità che, si legge: «mette in evidenza alcune criticità che a più livelli rischiano di minacciare la serena convivenza tra gli uomini e il benessere del creato; numerose sono le domande e le incertezze che siamo chiamati ad affrontare, mentre emergono problematiche e dilemmi di portata epocale. Mai come oggi l’uomo anela al bene primario della pace, che il mondo sembra aver dimenticato; percepiamo una crisi dei valori e una tiepidezza degli ideali; ci confrontiamo con un pervasivo progresso della tecnologia e delle intelligenze artificiali che stanno modificando le nostre visioni antropologiche; assistiamo pure a cambiamenti climatici e situazioni e situazioni di marcata disuguaglianza economica e sociale, che ci richiamano all’urgenza di trovare risposte nuove e lungimiranti per la custodia della nostra Madre Terra, la lotta alla povertà e lo sviluppo integrale dei popoli». Per tracciare la strada del futuro, è necessario anche guardare al passato, in un confronto obiettivo e costruttivo. «Vincendo la tentazione della superficialità e dell’autorefernzialità che ci rende chiusi e arroccati ciascuno nelle proprie posizioni, è necessario confrontarsi con la storia che è maestra di vita, dialogare con sincerità mettendo in circolo le diverse competenze e sensibilità, e cercare con umiltà strade condivise per affrontare i drammi odierni, affinché si possano concretizzare scelte fondamentali per l’armonia tra le genti, la concordia sociale, la fraternità universale e, in particolare, il futuro delle nuove generazioni» prosegue la lettera.
Il cambiamento è necessario per il Santo Padre. «Auspico che il vostro impegno possa realizzare i frutti desiderati, avviando nuovi processi di cambiamento per il bene di tutti – conclude Papa Francesco – Con tali sentimenti, mentre affido ciascuno all’intercessione di San Francesco di Assisi, cantore del creato e artigiano di pace, invio la mia paterna benedizione, chiedendo a tutti per favore di pregare per me».