La grande opera
venerdì 24 Maggio, 2024
di Tommaso Di Giannantonio
«Come sarà l’Italia dei trasporti». Un titolo ambizioso, sfidante, ma che stonava con l’immobilismo del cantiere della circonvallazione ferroviaria di Trento. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini non poteva salire sul palco del Teatro Sociale senza avere rassicurazioni, soprattutto a poche settimane dalle elezioni europee. Indiscrezioni raccontano che ai «suoi» ha chiesto «l’impossibile» per velocizzare il dossier. E ieri, alla fine, è riuscito ad arrivare al Festival con qualcosa in mano. «Rfi stanzierà i fondi necessari. I tempi saranno rispettati: si parte entro giugno», ha dichiarato il leader della Lega. Il cantiere, quindi, (ri)parte. «Più che rassicurazioni, vogliamo provvedimenti», commenta l’assessore di Trento Ezio Facchin.
La protesta degli attivisti
Salvini è stato il ministro che ha aperto la kermesse, tra le proteste. Non appena ha preso parola, alcuni attivisti di Greenpeace lo hanno fischiato, esibendo striscioni: «Il clima cambia, la politica no». Secca la replica di Salvini: «Siete quelli che vogliono le auto elettriche prodotte in Cina dove bruciano il carbone per inquinare di meno a Trento, non avete capito niente». Gli attivisti sono stati allontanati dalla platea, composta quasi esclusivamente da scolaresche. Poi, a fine incontro, è stato dato il microfono a una delle contestatrici, che ha accusato il ministro di andare contro la transizione ecologica. Intervento che ha raccolto il primo applauso. C’è stato quindi un breve botta e risposta, in cui Salvini ha espresso la sua fiducia nel nucleare.
La circonvallazione ferroviaria
Dopo l’incontro, moderato dal direttore de Il Messaggero Alessandro Barbano, Salvini non si è tirato indietro alle domande della stampa. E ha risposto su alcuni dei progetti infrastrutturali più importanti per il Trentino: dal bypass all’A22, fino alla ferrovia Rovereto-Riva.
Per quanto riguarda il bypass, gli edifici sono stati demoliti e i binari della ferrovia Trento-Malè sono stati spostati. Tra le opere propedeutiche mancano «solo» la deviazione di via Brennero e gli scavi dell’imbocco della galleria, dove approntare le talpe. I lavori non sono ancora iniziati. Nelle scorse settimane Rfi (Rete ferroviaria italiana) ha parlato di uno slittamento di un anno rispetto al cronoprogramma.
Ma ieri Salvini ha rassicurato sui tempi. «Siamo dentro la tabella di marcia — ha affermato — L’obiettivo è partire entro giugno». Quindi, entro il mese prossimo il cantiere dovrebbe riaccendere i motori, per l’imbocco di Mattarello in particolare. «Ho parlato con l’amministratore delegato di Rfi: domani (oggi, ndr) c’è un consiglio di amministrazione per lo stanziamento dei denari necessari. Continuo a ritenere che sia un’opera fondamentale per Trento e per il Trentino: i tempi saranno rispettati, i finanziamenti ci sono».
Il nodo tecnico, tutto burocratico e interno al ministero, sarebbe stato sbrogliato. Il Comune di Trento, però, non si accontenta delle parole. «Più che rassicurazioni, attendiamo provvedimenti — dice l’assessore alla mobilità Facchin — Speriamo che ci sia spazio per recuperare il ritardo».
L’A22 e la ferrovia Rovereto-Riva
C’è attesa anche per il rinnovo della concessione A22. La società Autostrada del Brennero ha avanzato un progetto di partenariato pubblico-privato da 7,2 miliardi. Entro l’anno dovrebbe essere bandita la gara dove la società avrebbe il diritto di prelazione. «Ci sarà la gara, che vinca il migliore. Conto che venga risolta velocemente», ha dichiarato il ministro. Quel «che vinca il migliore» ha raffreddato l’ottimismo, anche se la società non si dice preoccupata.
Infine il ministro ha risposto anche sulla ferrovia Rovereto-Riva: «Si sta lavorando sulla progettazione con Rfi: non si può fare tutto e subito. Sarebbe un’opera utile dal punto di vista economico e ambientale».