Luoghi e cultura
lunedì 27 Maggio, 2024
di Redazione
Da fine maggio riapre Castel Belasi dopo la pausa invernale e propone quattro mostre. Per l’occasione, si terrà un’inaugurazione il 31 maggio. Stefano Cagol è stato confermato nel ruolo di direttore artistico per ulteriori tre anni, l’artista trentino, già presente nelle biennali internazionali, noto per i suoi progetti che guardano all’antagonismo con la natura Trova inoltre seguito per il terzo anno consecutivo anche la collaborazione con l’Umst Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento, che valorizza Castel Belasi anche come centro di cultura fotografica. Il castello e le mostre saranno aperte ogni giorno, tranne il lunedì, fino al 27 ottobre.
Come isole
L’arte contemporanea è protagonista nella mostra «Come isole» al piano superiore del castello a cura di Stefano Cagol, realizzata in collaborazione con Muse (?Museo delle Scienze) di Trento, dove ha fondato la piattaforma «We Are the Flood» noi siamo il diluvio. Nel tentativo di stimolare una riflessione sulle conseguenze del nostro impatto sul pianeta, l’idea di montagne come isole evoca un tempo in cui le Dolomiti erano atolli di un mare tropicale e apre, al tempo stesso un paventato domani con terre che vengono sommerse dai flutti. La mostra, attraverso una quindicina di opere video, pittoriche, fotografiche e installative di una quindicina di artisti, è curata da Stefano Cagol e realizzata in collaborazione con Muse.
Altre tre mostre aperte per l’intera stagione espositiva completano la proposta culturale di Castel Belasi.
Teorie dei climi
La project room nella Sala delle Decime è dedicata all’arte contemporanea emergente. La mostra 2024 s’intitola «Teorie dei climi» e raccoglie le opere degli artisti e i contributi dei curatori under 35 che hanno partecipato lo scorso anno alla masterclass di MUSE nell’ambito di We Are the Flood con la cura di Alessandro Castiglioni, autore del libro omonimo, e la partecipazione di Antonella Anedda e Franco Buffoni.
La piccola patria di Giovanni Pedrotti. Paesaggi e società del Trentino di inizio Novecento
A primo piano, Castel Belasi, grazie alla collaborazione con la UMSt soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento, si conferma l’unico centro permanente dedicato alla fotografia in Trentino. La mostra 2024 s’intitola «La piccola patria di Giovanni Pedrotti. Paesaggi e società del Trentino di inizio Novecento» e presenta un corpus di oltre 120 immagini datate tra il 1899 e il 1914, provenienti dall’Archivio fotografico storico provinciale. Attraverso lo sguardo di Giovanni Pedrotti, esponente di spicco della più facoltosa borghesia liberale e protagonista della vita culturale e politica dell’allora «Tirolo italiano», la mostra restituisce l’immagine del territorio com’era prima delle grandi trasformazioni novecentesche; alle vedute di città e paesaggi si alterna un articolato spaccato di società. L’iniziativa, a cura di Katia Malatesta, ripropone, in un percorso completamente rinnovato, i risultati del progetto realizzato nel 2014 dall’Archivio fotografico storico provinciale con il coordinamento di Laura Dal Prà.
Enrosadira e Šebesta
Nella Cantina Fonda troviamo infine «Enrosadira e Šebesta» con copertine d’epoca della rivista culturale trentina Enrosadira firmate da artisti come Fortunato Depero e un’opera filmica rara degli anni Sessanta con la regia di Giuseppe Šebesta, digitalizzata per l’occasione. La mostra è realizzata in collaborazione con MTV Movimento Turismo del Vino Trentino Alto Adige.
novità
di Redazione
Le caratteristiche di questa stanza consentono di mettere a proprio agio persone vulnerabili, nella delicata fase di narrazione e ricostruzione dei fatti subiti, soprattutto se ancora in fase pediatrica