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mercoledì 29 Maggio, 2024

Elezioni ad Ala, le più votate sono tre donne

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Michela Speziosi, Vanessa Cattoi e Martina Debiasi sbaragliano la concorrenza maschile. «Premiata la competenza»

Quattro donne ai primi cinque posti. Parliamo di preferenze personali alle ultime elezioni comunali di domenica scorsa ad Ala: tra i candidati più votati, ai primi cinque posti ci sono quattro donne, che hanno monopolizzato il podio e conquistato anche la quinta piazza. Unico rappresentante dell’universo maschile, «intruso» in questo «parterre de roi» al femminile, Eddy Marchiori, il più votato del Patt con 154 preferenze.
Nel nuovo consiglio comunale dell’éra Gatti, le donne sono 6 su 18 eletti. Un terzo su 18, quota che si riverbererà proporzionalmente sulle assessore in giunta, dove erano già due (Speziosi e Aprone, entrambe verso la riconferma): su sei membri di giunta (sindaco e 5 assessori) due saranno donne.
Da considerare, poi, che la candidata sindaca del centrosinistra autonomista era donna: Antonella Tomasi entra in consiglio con 1.102 voti, 63 in più di quelli della sua lista.
Podio al femminile
Come detto, ai primi tre posti dei consiglieri più amati dall’elettorato, ad Ala si sono issate tre donne. Primato, a mani basse, per l’assessora uscente della giunta Soini, Michela Speziosi. Sono state ben 335 le preferenze raccolte. A distanza, a quota 220, la capolista del la Lega, Vanessa Cattoi, che è anche deputata a Roma. Ai primi due posti, quindi, due esponenti del centrodestra autonomista che ha vinto le elezioni raggiungendo il 69,1% di consensi per il neosindaco Stefano Gatti (la coalizione comprende Ala Civica, Patt, Lega e Abc: Fratelli d’Italia non si è presentato). Ma al terzo posto si classifica con un risultato di tutto rispetto, 189 voti, Martina Debiasi, candidata dell’Alleanza Democratica Autonomista che sosteneva alla carica di sindaco Antonella Tomasi, che si è fermata al 30,9% dei voti espressi (ricordiamo l’alta astensione: superiore al 52%).
Speziosi «miss» preferenze
Classe 1985, impiegata amministrativa nell’azienda di famiglia, Michela Speziosi ha raccolto bel 335 voti sui 714 totali della sua lista, Ala Civica. Un successo personale che ha rafforzato la storica civica alense come seconda forza della coalizione, a un’incollatura dalla Lega, che ad Ala resiste agli scossoni, totalizzando 734 voti.
«Sono felicissima del risultato – commenta la diretta interessata – personale ma soprattutto a livello di coalizione e di lista. Siamo pochissimo sotto la Lega. È il frutto di anni di lavoro: sono entrata in giunta nel primo mandato di Soini sindaco, ho continuato nel secondo, credendo molto nella vicinanza al territorio e nel lavoro come impegno. Non mi sento una politica, ma un’amministratrice, come nell’azienda di famiglia. Nel 2010, avevo 25 anni, mi candidai e raccolsi 55 voti senza essere eletta. Cinque anni dopo entrai con 102 voti, nel 2020 con 138». Dopo tre anni e mezzo, «tesoretto» di voti quasi triplicato per Speziosi. «Essere giovane e donna è stata una carta vincente» riconosce la più votata di Ala: «Dopo le dimissioni del sindaco Soini per candidarsi alle provinciali, ho ereditato deleghe pesanti e mi sono occupata di turismo, cultura, bilancio, politiche giovanili, personale». Per Speziosi amministrare è diventata una passione: «Cresciuta cammin facendo, mi piace e mi dà soddisfazione, anche se ovviamente costa sacrifici personali e comprime la vita privata». Speziosi è la punta di un iceberg di impegno al femminile premiato nell’urna: «Eravamo tre donne capolista nella nostra coalizione, su 4. Già questo era un bel dato. Nella nostra lista voglio anche sottolineare l’età media piuttosto bassa: 41 anni. In un momento in cui c’è disaffezione per la politica e i giovani si vedono poco anche ai seggi, direi che è un ottimo risultato».
Aprone: giovani e donne
Anche Francesca Aprone, capolista del Patt e quinta per preferenze (145) ha di che essere soddisfatta: «Il nostro obiettivo era di crescere e ci siamo riusciti: il Patt è passato dal 12 al 15% in 3 anni e mezzo. Spiace per l’affluenza bassa».
Sull’ottimo risultato delle donne candidate, Aprone ricorda come ad Ala ci siano radici profonde: «Nel 2020 abbiamo istituito in Comune un tavolo di lavoro al di là degli schieramenti, che ha coinvolto cinque donne: la sottoscritta, Vanessa Cattoi, Michela Speziosi, Gigliola Cristoforetti e Ilaria Zomer. Un tavolo che ho fatto partire come assessora alle pari opportunità, per discutere di tematiche che riguardano le donne: un dialogo al di fuori della contrapposizione politica. Credo che le donne sappiano andare con più facilità al di là delle appartenenze: beninteso, la mia appartenenza al Patt è forte, chiara e definita. Ma a volte gli uomini vedono il partito più come uno steccato ideologico. Gli elettori hanno capito il nostro impegno sui temi». Per Aprone, il fronte su cui lavorare è quello dei giovani: «Si allontanano dalla politica perché pensano sia quella che vedono sui social e dicono: “Sono tutti uguali, non cambia niente”. Sinceramente se guardassi solo i social, forse non andrei a votare nemmeno io».