Il confronto
martedì 4 Giugno, 2024
di Tommaso Di Giannantonio e Leonardo Omezzolli
Dibattito serrato con punti polemici che hanno infiammato la platea e i candidati sindaco grazie anche alle domande dei lettori de il T quotidiano che sono state lette nella parte conclusiva della serata. Tanti i temi di confronto che hanno spaziato dal sociale, all’ordine pubblico, passando per l’urbanistica e la visione di una Rovereto da riscoprire con una nuova identità capace di proiettarla in un flusso di crescita positiva.
Come intendete risolvere il problema delle molteplici abitazioni abusive sullo Zugna e come superare il problema dello sviluppo di quell’area in termini di attrattività?
Robol: «C’è un progetto che è in corso di realizzazione perché quello è un luogo da valorizzare, un luogo di passeggio e paesaggistico che può essere un’attrattiva turistica oltre che spazio dei roveretani. Parlare dello Zugna vuol dire parlare anche di orme dei dinosauri e dell’area tra Lizzana e Marco e dobbiamo lavorare in sinergia con l’Ossario e con la Campana dei Caduti. Non siamo all’anno zero e c’è un grande progetto in atto. Per le case abusive realizzate su terreno pubblico c’è un tema di condono che alcuni hanno chiesto e altri no, ma sono situazioni complesse in valutazione e lavoro da parte degli uffici. Il percorso amministrativo procede a prescindere dal sindaco».
Lui: «C’è un problema serio oggi che è l’affidamento del rifugio che attualmente è chiuso e che non è ancora stato affidato. Un punto di riferimento importante per valorizzare quel luogo e sul quale il Comune ha investito molto. Siamo davanti a un’area di grandi potenzialità. Ripristiniamolo in tempo breve. Sulle case abusive c’è una legge da rispettare. Va trovato un punto d’incontro con i privati nel rispetto delle normative vigenti».
Qual è la vostra opinione sulla sala preghiera autofinanziata della comunità islamica e sulla raccolta firme della Lega
Robol: «Dire moschea, centro religioso o centro culturale non fa la differenza. Non è una questione urbanistica. Non si può essere contrari a qualcosa che alcuni della tua coalizione contrastano aspramente (il riferimento è alla battaglia della Lega tenuta in campagna elettorale contro la realizzazione di una moschea ndr)».
Lui: «Ogni cittadino ha il diritto di trovarsi e riunirsi, dovranno essere fatte scelte compatibili dal privato di assolvere alle norme per un edificio nel rispetto urbanistico. Non mi riguarda il tema della Lega, che fa delle battaglie di partito. Qui il tema non c’è. Non è possibile costruire una Moschea. Mi dissocio comunque dalla posizione della Lega. Niente e nessuno mi potrà comandare. Io ho un musulmano in lista, sicuramente eletto».
Urban Center, cosa intendete fare per la sicurezza della zona?
Robol: «Abbiamo cercato di fare un lavoro di collaborazione con la Cassa Rurale, con il proprietario Giacca per costruire un luogo che sia gradevole e vivibile. Un lavoro iniziato un anno e mezzo fa e che sta continuando in queste ore. Il tema dell’illuminazione è stato un tema riportato dalla circoscrizione. Si deve lavorare anche su progetti di inclusione. Dobbiamo fare in modo di vedere chi frequenta quei posti, intercettarli, analizzare i fenomeni e dare risposte mirate all’interno di un sistema di giustizia che va rispettato. La destra alimenta il tema, ma non pone soluzioni se non proporre i poliziotti di quartiere. In città già girano numerose pattuglie e si vedono».
Lui: «Prendiamo atto che non sono state attuate soluzioni. Non è rifacendo le aiuole che si porta sicurezza. Non può rimanere tollerato e impunito chi genera degrado. Io non faccio allarmismo, ma continuano ad esserci episodi di violenza e di disturbo dell’ordine pubblico. La sicurezza non è stata affrontata fino ad ora come un problema, per me è una priorità, per Robol no».
Cosa ne pensate e quali sono le vostre proposte per la mobilità sostenibile e il consumo di suolo?
Robol: «Mi concentrerei sulla rete di ciclabili che non riguarda solo il turismo ma anche i flussi cittadini. Possiamo accelerare rispetto anche a quanto progettato in passato. Valorizziamo questo mezzo consentendo di attraversare la città in tempi certi e in modo sicuro. Creiamo così sostenibilità e riduciamo l’inquinamento e valorizziamo un corretto stile di vita. Consumo di suolo, Recuperiamo l’ex Gil che sta cadendo a pezzi. Facciamo qualcosa per recuperare i luoghi di degrado. Interessante sarà lavorare sull’ex Merloni, lì si può agire sul problema casa sia in ottica studentato che a canone agevolato».
Lui: «Il consumo di suolo va fermato. Dobbiamo recuperare gli immobili dismessi e in disuso sia pubblici che privati. Vanno riportati in uso per portare funzioni pubbliche al centro città e dare flussi positivi. Dobbiamo ragionare sui grandi volumi e che il Follone sia trasformato con un partner privato in un parcheggio interrato e creare una piazza per utilizzarla a stretto contatto con il centro. LA mobilità va rivista nel trasporto pubblico».
La figura di Francesco Valduga e l’eredità del suo progetto di città è rimasta ai margini della campagna politica. Come mai?
Robol: «Le progettualità portate avanti dall’amministrazione Valduga nella seconda consiliatura sono parte di un progetto civico, squisitamente valdughiano nel quale le posizioni alle volte non sono collimate, per esempio sono stata dispiaciuta di quanto non fatto in tema di ciclabili che l’amministrazione Miorandi aveva sviluppato. Ricordiamo però che i cittadini hanno premiato Valduga con due mandati, prima volta per Rovereto. Civismo non è neutralità politica, ma è scelta e quindi in questo vedo differenze abissali tra noi e Lui che si permette di non condividere le posizioni di esponenti delle sue liste».
Lui: «Io ho votato Valduga una volta, anche se il progetto di civismo appartiene a Valduga padre. Ho votato partiti diversi negli anni, anche il Pd, ma non ho una spinta di destra. Il mio impegno nasce dalla volontà di essere in campo per la mia città. Sono convinto che vinceremo, ma accetteremo ogni esito».
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