L'anniversario dell'Arma

mercoledì 5 Giugno, 2024

Dalla Portela all’omicidio Iob: consegnati oggi i riconoscimenti ai carabinieri di Trento

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I 210 anni dei carabinieri in piazza Duomo: premiati anche il luogotenente Eddy Brentegani e l’appuntato scelto Norberto Cangani che il marzo scorso salvarono una giovane dalle gelide acque di un laghetto al Doss dei Cembri

Un omicidio sventato, salvataggi eroici, operazioni antidroga in città e nelle valli. Si è trattato di un anno intenso per i carabinieri di stanza in Trentino. E la festa annuale, che si è tenuta nella serata di oggi, mercoledì 5 giugno, in piazza Duomo a Trento, rappresenta anche un’occasione per ricordare quanto fatto e riconoscere il lavoro svolto delle donne e degli uomini dell’Arma. A ricevere l’attestato di riconoscimento anche i due militari che, a marzo, hanno salvato una donna di 26 anni a Peio. Si tratta del luogotenente Eddy Brentegani e dell’appuntato scelto Norberto Cangani, in servizio alla stazione di Cogolo: sono stati loro, da carabinieri sciatori, a tirarla fuori dalle gelide acque di un laghetto al Doss dei Cembri, dopo che la superficie ghiacciata era improvvisamente caduta. Per evitare che la donna andasse in ipotermia hanno utilizzato la giacca dell’uniforme. Un secondo salvataggio è avvenuto a febbraio, questa volta a Trento: una pattuglia del Radiomobile (presenti il vicebrigadiere Lorenzo Troiani e il carabiniere Niccolò Mariani) hanno soccorso una donna che stava per lanciarsi dal decimo piano di un edificio, facendola desistere — recita la motivazione — «dopo aver instaurato un rapporto di fiducia e di reciproca comprensione».
Tra le operazioni da ricordare anche quella che ha portato alla luce una truffa a danno di un’anziana. Si tratta dell’odioso copione del «falso carabiniere» con cui dei malintenzionati erano riusciti a estorcere 30 mila euro.
A seguito di un’indagine i carabinieri di Trento sono riusciti a individuare (e ad arrestare) il truffatore: premiati per l’operazione il luogotenente Majcol D’Antuoni e il vicebrigadiere Francesco Giuseppe D’Agostini.
Non è successo negli ultimi dodici mesi, ma i carabinieri, in questo caso quelli della compagnia di Cles unitamente al nucleo investigativo di Trento, sono anche la forza di polizia che è intervenuta nel caso dell’omicidio Fausto Iob. Prudenza ha voluto attendere la condanna, arrivata a dicembre, in cui l’imputato, David Dallago, è stato riconosciuto colpevole con la pena dell’ergastolo. Il riconoscimento per «aver ricostruito attraverso eterogenei elementi indiziari e accertamenti trasversali la scena e le dinamiche del delitto, in origine apparso come un incidente» è stato consegnato dal procuratore generale della Repubblica, Corrado Mistri al tenente colonnello Michele Capurso, a capo dell’investigativo. I carabinieri di Cles (il maresciallo capo Ignazio Cicolini, il brigadiere Luciano Zanon, l’appuntato scelto Massimo Iob e il carabiniere Antonio De Francesco) hanno avuto un riconoscimento anche per l’operazione antidroga che ha portato a rinvenire nove chili di droga in val di Non, tra hashish e cocaina. Tanti, per reati di droga e non solo, i controlli alla Portela, che hanno portato a 86 arresti e a 325 denunce, con undici casi di ferimento tra gli agenti. Il riconoscimento, di iniziativa dell’amministrazione comunale e consegnato dal sindaco Franco Ianeselli è stato consegnato al luogotenente Christian Noldin, comandante del reparto radiomobile di Trento. Al luogotenente del Noe Renato Ianniello, infine, il riconoscimento per l’impegno profuso sul fronte del contrasto ai crimini ambientali.