La svolta
domenica 9 Giugno, 2024
di Donatello Baldo
I piccoli comuni, soprattutto quelli molto piccoli, hanno grandi difficoltà nel trovare chi si metta a disposizione per fare il sindaco. E se, quando lo si è trovato, si deve poi rispettare il limite dei tre mandati, si rischia di non avere più un amministratore. La legge regionale però — perché è la Regione che ha la delega per gli Enti locali — parla chiaro: i mandati sono tre, indipendentemente dalla popolazione dei singoli comuni. E ora, su sollecitazione proprio dei sindaci trentini ma anche altoatesini, entro l’estate potrebbero esserci un intervento legislativo volto a superare questi limiti.
La svolta del governo nazionale
Il governo di Giorgia Meloni, con un decreto legge emanato in gennaio e convertito in legge nel mese di marzo dall’intero parlamento, ha rivisto i limiti dei mandati per i sindaci: massimo due mandati sopra i 15mila abitanti, tre mandati tra i 5mila e i 15mila abitanti e nessun limite ai mandati per i comuni sotto i 5mila abitanti. La Lega avrebbe voluto di più, che si togliesse il limite fino ai 15mila abitanti, ma poi è stata confermata l’impostazione del decreto legge.
Norma regionale entro l’estate
Nel 2025 andranno al voto quasi tutti i comuni trentini e altoatesini, e il tempo per agire — se si vuole mettere mano alla legge — è adesso. Anche per rispettare l’iter previsto: se si parla di Enti locali, è giusto che siano i comuni a esprimersi e così la proposta della giunta regionale su un’ipotesi di modifica della legge che contiene la definizione del numero dei mandati deve passare prima dal Consiglio delle Autonomie locali del Trentino e dal Consiglio dei Comuni altoatesino. Poi la proposta passerà dalla commissione consiliare, e in ultima istanza deciderà il Consiglio regionale. L’occasione per intervenire per la modifica della legge è individuata nell’assestamento, passaggio obbligato che è solitamente calendarizzato a luglio. L’ipotesi è l’intesa fra Trento e Bolzano e la condivisione di una maggioranza trasversale da tradurre in un emendamento.
Le proposte in campo
In giunta regionale non se n’è mai parlato ufficialmente, ma qualche ragionamento è stato fatto dai partiti di maggioranza. E ci sono anche delle proposte, tra cui una che sembra la più gettonata: mantenere il limite dei tre mandati nei comuni con una popolazione superiore ai 10mila abitanti e togliere il limite di mandati nei comuni al di sotto di quella soglia. La soluzione intermedia adottata a livello nazionale, a livello regionale verrebbe scartata e nel contempo si alzerebbe l’asticella dai 5mila ai 10mila abitanti per la «zona» senza vincoli.
Città e paesi
Se così fosse, i comuni che manterrebbero il limite dei tre mandati sarebbero, in Trentino, il capoluogo che conta 118.886 abitanti. Poi Rovereto (40.047 abitanti), Pergine Valsugana (21.684 abitanti), Riva del Garda (17.858 abitanti), Arco (17.763) e Mori, di poco sopra la soglia dei 10 mila con 10.208 abitanti. Sei comuni su 166. In Alto Adige i comuni con il limite dei tre mandati sarebbero Bolzano (106.564 abitanti), Merano (41.397 abitanti), Bressanone (23.004 abitanti), Laives (18.430 abitanti), Brunico (17.143), Appiano (14.972) e Lana (12.541). Sei comuni, anche in questo caso, su 116.
Possibili mediazioni
Difficilmente il Trentino Alto Adige rinuncerà ai tre mandati anche per le città più grandi, semmai si diminuirà il numero di abitanti per poter avere l’esenzione dal limite. Non più a 10mila ma a 5mila. E in questo caso i comuni trentini senza limite di mandati sarebbero 147, quelli con i tre mandati 20. Oltre a quelli citati, i comuni di Lavis, Ala, Levico Terme, Mezzolombardo, Cles, Borgo, Valsugana, Predaia, Mezzocorona, Ledro, Vallelaghi, Baselga di Pinè, Altopiano della Vigolana e Dro. In Alto Adige quelli a tre mandati sarebbero in tutto 21: Caldaro, Renon, Sarentino, Castelrotto, Vipiteno, Silandro, Naturno, Valle Aurina, Campo Tures, Egna, Malles, Venosta, Laces, Chiusa e Varna. Quelli senza mandato 95.