Val di Fiemme
giovedì 13 Giugno, 2024
di Ottilia Morandelli
È Serafino Vanzo l’uomo che ha perso la vita in un tragico incidente ieri mattina sulla strada provinciale 232 di Cavalese. Tutto è accaduto attorno alle 9: l’uomo, 88 anni, stava percorrendo la strada a bordo di un’utilitaria, una Fiat Panda, quando ad un incrocio semaforico è stato travolto da un camion della ditta Misconel che procedeva dalla direzione opposta. Lo schianto è avvenuto nella frazione Masi di Cavalese, dove abitava da sempre Serafino con la moglie Teresa. Vanzo è morto sul colpo a causa delle gravissime lesioni riportate nell’impatto con il mezzo pesante, il cui autista è uscito illeso dalla cabina. Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente sarebbe avvenuto per una mancata precedenza da parte del pensionato, che svoltando non si sarebbe accorto del mezzo pesante che procedeva dalla direzione opposta. Un violentissimo impatto sulla strada di fondovalle, all’incrocio con la strada che porta a Masi: il mezzo pesante nel tentativo di evitare la Panda è finito fuori strada. L’incrocio solitamente è regolato da un semaforo, che è purtroppo guasto da settimane, su una strada nota alle cronache per altri gravi incidenti, anche mortali. In quel punto è già in progetto uno svincolo con una rotatoria. Il semaforo era però acceso con la luce arancione lampeggiante per segnalare il pericolo (il Servizio strade della Provincia è in attesa della consegna della scheda elettronica che regola il funzionamento dell’apparecchiatura).
Sul posto ieri mattina per i rilievi la polizia stradale di Cavalese, i vigili del fuoco volontari di Cavalese e i permanenti di Trento oltre agli operatori sanitari che però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. A nulla è servito l’arrivo dell’elisoccorso, Serafino all’arrivo dei soccorsi era già deceduto all’interno dell’abitacolo della sua auto. «Serafino era una persona molto riservata -spiega Alberto Vaia, capo frazione di Masi di Cavalese – Non lo si vedeva in giro spesso, dopo il periodo Covid si era ritirato ed era difficile incrociarlo in paese. non prendeva da tempo nemmeno la macchina, questo incidente è stato proprio una tragica fatalità». Vanzo prima della pensione era stato per anni impegnato nella ditta edile di famiglia, la Edilvanzo, che un tempo gestiva con i fratelli Alfredo, Giulio, Oliviero e Adriano. Una ditta inaugurata nei primi anni Cinquanta a Masi, nata come un’impresa boschiva che ora si occupa di costruzioni e di edilizia molto conosciuta nella zona. La scomparsa di Serafino lascia nel dolore la moglie Teresa e i loro figli, Stefano e Riccardo.