Reazioni
mercoledì 19 Giugno, 2024
di Sergio Zanella
Il braccio di ferro tra i sindaci della Val di Sole e le amministrazioni nazionali, provinciali ed europee continua, anzi, sul tema orso i 13 sindaci solandri non vogliono arretrare di mezzo centimetro, mantenendo compatti la loro posizione nel richiedere risposte certe per garantire la sicurezza della cittadinanza. A riprova di questo c’è un nuovo documento che è stato redatto lunedì sera in una riunione presso la Comunità della Val di Sole, in cui i sindaci solandri hanno inoltrato alla Provincia e alle altre istituzioni competenti le loro richieste. Sul tavolo due sono i punti salienti: lo stabilire un numero massimo di orsi che il territorio può sostenere con selezione e rimozione degli esemplari confidenti e problematici e un’apertura all’uso di dispositivi di sicurezza in dotazione non solo ai forestali ma anche agli operatori del soccorso (vigili del fuoco, unità cinofile volontari del soccorso alpino). «Risolte le questioni contingibili e urgenti che sono emerse nelle ultime settimane, riteniamo che non sia più rinviabile una seria revisione del programma orso che miri ad una riduzione significativa degli esemplari – scrivono i sindaci –. Il numero dei plantigradi presenti sul nostro territorio è eccessivo e non compatibile con le normali attività antropiche». A conferma di questa notizia arrivano le parole di Lorenzo Cicolini, sindaco di Rabbi e presidente della Comunità di valle, che da anni è in prima linea in questa battaglia anche alla luce dell’aggressione subita nell’inverno 2023 dal fratello durante un’escursione in montagna. «Il tempo delle promesse deve finire, i nostri cittadini vogliono risposte e noi dobbiamo essere messi nelle condizione di fornirle – dice Cicolini –. Come sindaci della Val di Sole siamo tutti uniti per fare fronte comune: ormai è evidente che la situazione stia per sfuggire di mano e le continue incursioni dei plantigradi anche nei centri dei paesi confermano che la convivenza con l’orso a queste condizioni e con questo modus operandi sia impossibile. La Val di Sole ha già pagato un carissimo prezzo con la morte di Andrea Papi, non possiamo permetterci che questa tragedia si ripeta». Se da un lato il tema della gestione dei bidoni antiorso continua a tener banco, anche se come espresso dalla sindaca di Malè Barbara Cunaccia questa è considerabile come una risposta palliativa a un problema ben più grande, nelle ultime ore a tener banco è la questione della sicurezza degli operatori del soccorso alpino. Ieri avevamo anticipato che trapelavano delle insistenti indiscrezioni sul fatto che, nella recente ricerca persona avvenuta a Malè la settimana scorsa, i volontari del soccorso alpino e dei vigili del fuoco chiamati per la ricerca di Franco Valentinotti (poi fortunatamente ritrovato) siano stati limitati nella loro azione di ricerca dalla presenza in zona di orsi. Una questione tirata in ballo anche nel documento inoltrato alla Provincia: «Segnaliamo forti criticità emerse durante le operazioni di ricerca, con particolare riferimento al coordinamento delle squadre di soccorso – concludono nella loro lettera i sindaci –. Forti sono state le limitazioni nell’efficacia dell’intervento di ricerca dei volontari della protezione civile per i limiti imposti dal nuovo protocollo aggiornato in funzione della presenza di orsi. È moralmente inaccettabile che una persona in difficoltà non possa essere soccorsa in tempi congrui. Queste circostanze rischiano di compromettere il sistema efficiente e collaudato di protezione civile trentino basato su centinaia di volontari attivi che a nostro avviso devono essere dotati di spray antiorso. Chiediamo urgentemente un incontro al fine di essere aggiornati su quanto fatto ad oggi sul tema della gestione dei grandi carnivori per capire se la provincia intende farsi carico delle istanze del nostro territorio». Il tempo delle promesse in Val di Sole è insomma finito. Consapevoli che la tematica ha valenze che vanno al di là della competenza provinciale, i sindaci solandri vogliono risposte precise e in tempi rapidi. «Siamo giunti al limite di sopportazione – conclude Cicolini –. La Val di Sole negli anni ha dimostrato grande spirito collaborativo sulla tematica orso, ma attualmente tutti i sindaci sono convinti che sia necessario un netto cambio di passo nella gestione dei grandi carnivori. Il rischio è che la montagna si spopoli e che le attività antropiche e tradizionali che caratterizzano il nostro territorio da secoli».
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