La storia
giovedì 20 Giugno, 2024
di Denise Rocca
Era il 18 maggio del 2023 quando durante l’alluvione in Emilia Romagna, il Primo Luogotenente di Ala Paolo Bruni, in piena notte, portava in salvo calandosi da un elicottero una coppia di anziani bloccati nella loro casa mentre attorno tutto franava, portato via dalla furia dell’acqua. Per questo intervento gli è stata conferita la medaglia d’argento al valore aeronautico: per aver «dimostrato grande coraggio, sprezzo del pericolo ed estrema perizia, operando di notte con scarsa visibilità e condizioni meteo particolarmente avverse, partecipando fattivamente a salvare numerose vite umane». In cinque giorni, durante il maggio di un anno fa, nella zona di Faenza e Forlì l’acqua era salita tanto da sommergere il primo piano delle case intrappolando la gente in edifici dove li livello dell’acqua continuava a salire. «Dai cornicioni, dai tetti, dalle terrazze, dai lucernari la squadra ha portato in salvo trecento persone – ricorda oggi Bruni – quella notte la ricordo bene. C’erano una coppia di anziani, ultrasettantacinquenni, bloccati in una casa in una zona dove stava franando un po’ tutto attorno. Li ho dovuti convincere a farsi portare via: non è facile lasciare la propria casa in quelle condizioni, aggrappandosi ad un soccorritore. Ho convinto prima la moglie, li ho rassicurati ricordando loro dei loro figli che li aspettavano, che sarebbe stato solo per qualche giorno l’allontanamento, che non si poteva più aspettare. Lei si è lasciata prendere e portata via lei sono sceso di nuovo per portare in salvo anche il marito». Bruni si è calato con il verricello da un elicottero, un HH-139 dell’Aeronautica Militare «in prossimità – recita la motivazione dell’onorificenza – di una zona circondata da continue frane che richiedevano una imminente azione di intervento al fine di scongiurare conseguenze fatali per le persone da soccorrere e per se stesso, nonché per l’intero equipaggio». Una di tantissime azioni per Bruni, classe 1967, arruolato nel 1986, parte del 15° stormo dell’Aeronautica Militare di sede all’aeroporto Urbano Mancini di Pisignano di Cervia, che è il reparto dell’Aeronautica impegnato nella ricerca e soccorso degli equipaggi in volo e dei mezzi marittimi in difficoltà oltre alla ricerca dispersi in mare o in montagna e il soccorso alle popolazioni colpite da calamità, come appunto è stato il caso nell’azione che gli è valsa la medaglia d’argento. Gli operativi del reparto, per dare l’idea dell’impegno e della grande competenza richiesta a figure come quella di Bruni, sono chiamati a rispondere con una prontezza operativa di 60 minuti di giorno e 120 minuti di notte, in caso di pre allertamento la necessità di risposta scende a 30 minuti. «Ci fa piacere – sottolinea il sindaco di Ala Stefano Gatti – che gli alensi si distinguano nelle varie professioni, dedicandosi con abnegazione al proprio dovere». Proprio di recente Bruni, che per lavoro è stato di stanza in molte basi italiane all’estero, ha ripreso la residenza ad Ala dove ancora vivono i suoi genitori.
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