L'intervista

giovedì 20 Giugno, 2024

A 24 anni gestisce un nido familiare, Martina Moranduzzo: «Ho dovuto ampliare l’attività»

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In meno di sei mesi di attività, i numeri sono aumentati esponenzialmente e la giovane ha dovuto aprire una nuova struttura per accogliere più bambini

Martina Moranduzzo è una giovane di 24 anni, loquace e solare, che ha sempre amato i bambini. Per questo, nel gennaio 2023, ha aperto in autonomia il nido famigliare di conciliazione «Sole a Stelle» a Borgo Valsugana, nella sua abitazione. Dal 3 giugno, a meno di 6 mesi dall’inizio dell’attività, Martina ha trasferito il nido in un complesso più grande per rispondere alle crescenti domande delle famiglie.
Moranduzzo, come è nata l’idea di aprire un nido?
«Ho da sempre lavorato come babysitter, ma era molto difficile occuparsi di più famiglie nella stessa giornata. Perciò sapendo che la Provincia offriva dei corsi per poter lavorare nei nidi privati, ho deciso di frequentarli. Ho deciso di rischiare e iscrivermi ad un programma che dava la possibilità di aprire un nido a casa».
Qualcuno l’ha supportata in questa iniziativa?
«La famiglia e gli amici sono stati fondamentali per affrontare questo percorso, ma è stato anche importante l’aiuto offerto dal “Centro Servizi Opere Educative Dalponte”, che mi ha dato un appoggio nello studio e sul piano emotivo, mettendo a disposizione anche delle psicologhe».
Quali sono i principali ostacoli o problemi che ha riscontrato durante la sua attività?
«Non ci sono state particolari problematiche, sapevo che cosa mi aspettasse. Certo, spendere la propria vita, a 23 anni, lavorando dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 18, risulta a volte difficile. Ho solo due settimane all’anno per viaggiare, per esempio».
Quanto è complicato gestire la parte burocratica?
«Io collaboro con il Centro che si occupa della gestione della parte burocratica, dei contratti con le famiglie e dei buoni di servizio. Tengo particolarmente a sottolineare che nella mia struttura c’è la possibilità di usufruire dei buoni di servizio: titoli di spesa rilasciati a singoli destinatari per favorire la conciliazione tra tempi di cura famigliare e tempi di lavoro. I buoni coprono una parte dei costi di accesso a servizi educativi di cura e custodia per figli minori o figli in affido. La quantificazione è legata al monte ore lavorativo del richiedente nel periodo interessato».
Quanti sono gli iscritti annuali circa?
«Il massimo di bambini di cui posso occuparmi da sola è per legge di 6, che hanno dagli 0 ai 3 anni e al momento sono piena. Nonostante la mia nuova apertura, la lista d’attesa di bambini rimasti fuori dal mio nido è di 12 piccoli. Nel nido comunale di Borgo i bambini in attesa sono 80».
Quali attività si svolgono nel suo nido privato?
«Sfruttiamo molto i giochi in legno e i lego, che intrattengono e divertono parecchio. Prepariamo e giochiamo con la “pasta-sale”, pitturiamo usando anche le dita e ci piace molto ballare e ascoltare la musica. Nelle giornate in cui il tempo lo permette, cerco soprattutto di passare almeno la mattinata all’aria aperta; durante l’estate usiamo la sabbiera e la piscina in giardino. Mi piace molto anche organizzare momenti insieme ai genitori come la merenda, in modo che si possano conoscere e confrontare. A volte andiamo in biblioteca, dove si ascoltano delle letture, oppure organizzo la visita agli anziani in casa di riposo. Con loro mi piacerebbe, in futuro, avviare un progetto».
Lei ha anche dei piccoli animali nella struttura?
«Ho un uccellino e due tartarughe. Amo vedere i bambini crescere con loro. Imparano a prendersi cura degli amichetti e ora, appena entrano, li cercano e li salutano».
Quali metodi utilizza per aiutare i bambini quando piangono?
«Quando i piccoli piangono o si sentono agitati, mi impegno a confortarli, spesso mostrando loro gli animali domestici che ho in casa. Ho due tartarughe, due pesci e dei gatti; questi non solo rilassano i bambini, ma fanno ormai parte della loro quotidianità essendo cresciuti insieme a loro».
Infine, quali sono i suoi prossimi progetti?
«Il mio servizio ha aiutato moltissime famiglie in difficoltà, tanto che ho subito raggiunto il pieno con sei bambini iscritti. Proprio per questo, ho firmato il contratto per l’affitto di una nuova struttura: dal 3 giugno il nido è stato trasferito in un luogo più spazioso e organizzato. Qui collaboro con una seconda educatrice e possiamo occuparci di 12 bambini contemporaneamente».