La storia
giovedì 20 Giugno, 2024
di Redazione
Una tenda per il diritto alla casa. Se un anno fa erano stati gli studenti universitari ad accamparsi davanti alla Provincia per chiedere interventi a favore della residenzialità oggi è stata Lucrezia Oneto, la mamma di Riva del Garda di cui vi avevamo raccontato la storia, a piantare la tenda in piazza Dante chiedendo attenzione per il suo caso. Ieri aveva fatto la stessa cosa a Riva, oggi ha portato la sua protesta pacifica davanti al palazzo più importante della Provincia autonoma di Trento. Lei e il marito sono originari di Roma, hanno due figli piccoli di 3 e 8 anni, e dopo la pandemia si erano trasferiti a Riva del Garda. Una scelta di vita e di lavoro, visto che entrambi lavorano, ma che si è fatta sempre più complicata. Sotto sfratto dall’attuale proprietaria, da tempo cercano un’altra casa. «Ma non troviamo nulla, le case in affitto in Alto Garda sono poche perché la maggior parte sono sul mercato dei turisti, e quelle poche che ci sono hanno dei canoni mensili troppo alti, anche per una famiglia in cui entrambi i coniugi lavorano» dice Lucrezia. Da qui la reiterata richiesta di aiuto al Comune, alla Comunità di Valle e ora anche alla Provincia. «Non chiedo un trattamento di favore – dice Lucrezia – Chiedo solo che ci sia data la possibilità di vivere in una casa pagando un affitto normale e senza dover separare il nostro nucleo famigliare». Le uniche proposte arrivate fino ad ora dai servizi, infatti, prevedono l’accoglienza per la donna e i figli, ma non per il marito.
L'annuncio
di Leonardo Omezzolli
A comunicare la notizia la vice sindaca di Riva Silvia Betta, felice per l’obiettivo raggiunto anche grazie alla disponibilità di spazio messa a disposizione dall’associazione Luogo Comune