Il caso

sabato 22 Giugno, 2024

Rovereto, Iris Setti uccisa con almeno 49 colpi. «Nweke a processo»

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La Procura di Rovereto contesta l’omicidio volontario aggravato, la violenza sessuale e la rapina

È arrivato il rinvio a giudizio per Nweke Chukwuka, l’uomo di 38 anni che lo scorso agosto ha ucciso a mani nude Iris Setti, la pensionata ex impiegata della cassa rurale Alto Garda che la sera del 5 agosto 2023 rientrava a casa passando dal parco Nikolajewka, in Santa Maria a Rovereto. Proprio qui ha incrociato l’uomo di origine nigeriana, già noto alle forze dell’ordine, che le ha tolto la vita brutalmente, picchiandola a mani nude con pugni e calci. Il pm Fabrizio De Angelis ha formulato quattro capi d’accusa, pesantissimi: omicidio volontario aggravato, violenza sessuale, rapina nei confronti della vittima per averle rubato un anello che portava al dito e un’altra rapina nei confronti di un uomo incontrato qualche ora prima al quale ha sottratto un telefono cellulare. Dal rinvio a giudizio, emergono altri particolari sulla dinamica dell’efferato omicidio che ha sconvolto la città: nella formulazione del primo capo d’accusa, l’omicidio volontario, la procura sottolinea la brutalità dell’atto indicando che l’uomo ha colpito Iris Setti al volto e alla testa «ripetutamente» e «con numerosi pugni e calci, certamente superiori a 49» come documentato dall’autopsia effettuata sul corpo della donna. Viene anche definito un altro aspetto cruciale nel procedimento che riguarda Nweke, quello del reato a sfondo sessuale Le indagini condotte hanno cercato di chiarire se vi fosse stato un tentativo o se si fosse effettivamente consumato un atto non consenziente. La procura a conclusione delle indagini ha formulato l’accusa riconoscendo nella dinamica dei fatti la violenza sessuale, aggravata dalle violenze gravi perpetrate alla vittima: anche in questo caso l’autopsia ha indicato una lesione nelle parti intime della donna a corroborare l’accusa. E infine, all’uomo sono anche imputate le rapine, in due distinti episodi: prima, temporalmente rispetto all’uccisione di Setti, quando ha aggredito «sollevandolo da terra cingendolo da dietro e sbattendolo a terra, colpendolo con calci e pugni su tutto il corpo» un uomo portandogli via il cellulare. Poi nei confronti di Iris Setti quando, con la donna esanime a terra, si è impossessato di un anello d’oro che la vittima portava al dito. Anello che gli è poi stato trovato in tasca dalle forze dell’ordine quando è stato arrestato. Il rinvio a giudizio della Procura è arrivato a pochi giorni dal secondo incidente probatorio nel quale è stato sentito il consulente nominato dalla giudice per le indagini preliminari Consuelo Pasquali, lo psichiatra Fabio Bonadiman il quale, al pari di altri due psichiatri – Ermanno Arreghini ed Eraldo Mancioppi, i periti nominati dagli avvocati della famiglia Setti che si è costituita parte civile – ha dichiarato l’uomo capace di comprendere la gravità delle sue azioni al momento dell’uccisione della donna. Un primo incidente probatorio era stato effettuato per raccogliere la testimonianza dell’uomo che quello stesso giorno era stato, secondo la ricostruzione della procura, picchiato e derubato da Nweke. Il procedimento a carico di Nweke Chukwuka inizierà con l’udienza preliminare prevista per li prossimo 9 luglio al tribunale di Rovereto in merito alla richiesta di rinvio a giudizio depositata dal pubblico ministero. Un passaggio formale che porterà poi il processo a svolgersi in Corte d’Assise.