la protesta
lunedì 1 Luglio, 2024
di Redazione
Questa mattina il personale della scuola dell’infanzia ha deciso di riunirsi davanti al palazzo della Provincia nello sciopero indetto dai sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola e Satos, contro l’estensione dell’anno scolastico a 11 mesi.
Un centinaio di persone quelle scese in piazza per ribadire la contrarietà all’11° mese di apertura delle strutture dell’infanzia, «periodo che in quanto a organizzazione si differenzia dagli altri 10 giacché si chiudono sezioni, si spostano bambini e insegnanti e personale d’ appoggio e cuochi da una scuola all’altra interrompendo la continuità progettuale e didattica, che però è richiesta dal Servizio Infanzia e dai Coordinatori con grande lavoro di riprogettazione da parte delle insegnanti e impegno da parte dei piccoli studenti» si legge nel comunicato.
Dito puntato sulla scorsa legislatura e in particolare contro l’ex assessore Bisesti che «aveva promesso che questo impegno sarebbe stato a termine, ma la parola non è stata mantenuta: infatti l’apertura del mese di luglio è diventato uno dei temi portanti di una campagna elettorale, attiva, nel corso di tutta la precedente legislatura. Una campagna elettorale che ha di fatto reso strutturale l’11° mese, che ha contrapposto i bisogni delle famiglie ai diritti di lavoratrici e lavoratori, che ha declassato la scuola a servizio conciliativo».
«Il personale della Scuola dell’infanzia – tuona dal megafono – sta vivendo un periodo di grande frustrazione, tra l’incapacità della politica di costruire misure a sostegno della genitorialità e della scuola senza confondere i due piani»
La speranza degli scioperanti è quella di «trovare al nostro fianco anche qualche mamma e papà e qualche bambino e bambina, perché questo sciopero non è contro le famiglie ma a favore di una scuola vera, dignitosa, efficiente e innovativa».
il sermone
di Redazione
Il videomessaggio per le festività: «È difficile anche solo immaginare di poter “sperare” sotto il cielo di Gaza o di Kiev, di Aleppo o di Damasco, della Corea e del Sudan»