venerdì 5 Luglio, 2024

Airbnb, ricavi in crescita a 240 milioni, in regione 18mila camere

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Positiva la stagione turistica appena trascorsa. Gli alberghi trentini segnano un aumento del 5% delle presenze, boom degli stranieri

Stagione invernale positiva per il turismo trentino: nell’inverno 2023-2024 gli arrivi dei turisti sono aumentati del 2,7% rispetto all’anno prima, le presenze, cioè i pernottamenti, del 4,3%. Tira soprattutto l’alberghiero, dove i pernottamenti salgono del 4,6% e quelli dei turisti stranieri fanno boom: +9,1%. Più contenute le variazioni di bed & breakfast, campeggi, agritur, con le presenze cresciute del 3,3%. Ma ormai la concorrenza al sistema alberghiero tradizionale arriva soprattutto dagli affitti brevi, in primo luogo dalla rete Airbnb, la multinazionale degli appartamenti turistici con sede a Dublino in Irlanda. L’Italia nel suo complesso vale 7,5 miliardi di euro di transato, l’11,8% del fatturato mondiale di Airbnb. Secondo le elaborazioni della società di marketing turistico Jfc, in Trentino Alto Adige le camere collegate alla rete sono 18.406, di cui circa 8.000 in provincia di Trento (Il T del 29 ottobre 2023) e il resto in Alto Adige. Il fatturato totale del comparto nel 2023 ammonta a 240 milioni di euro, di cui oltre 100 milioni in Trentino, in crescita a due cifre rispetto all’anno precedente. La tariffa media giornaliera, comprendente il reddito dell’host, cioè di chi mette in affitto le stanze, le commissioni di Airbnb e, da quest’anno, la ritenuta fiscale, è pari a 157,7 euro, in linea con la media italiana. Il tasso di occupazione medio delle camere su tutto l’anno è pari da noi al 56%. La permanenza media degli ospiti è di 3,7 notti, più elevata del dato medio nazionale.
L’inverno 2023-2024
Sulla stagione turistica invernale appena trascorsa, invece, abbiamo i dati del settore alberghiero e extralberghiero imprenditoriale (b&b, affittacamere, agritur, campeggi) elaborati dall’Ispat, l’Istituto trentino di statistica. Gli arrivi totali da dicembre ad aprile sono 1 milione 917mila, in aumento del 2,7%, di cui 1 milione 242mila italiani (+0,7%) e 675mila stranieri (+6,7%). Negli alberghi sono arrivati 1 milione 573mila turisti (+3,2%), di cui poco più di 1 milione italiani e 546mila dall’estero. Nell’extralberghiero invece gli ospiti sono stati 344mila (+0,8%), di cui 214mila italiani e 129mila esteri. I pernottamenti sono in tutto 7 milioni 685mila (+4,3%), di cui 4,2 milioni italiani (+1,5%9 e 3,5 milioni stranieri (+8%). Negli alberghi si registrano 6,2 milioni di presenze, in crescita del 4,6%, con gli stranieri che arrivano a quasi 2,8 milioni di pernottamenti, il 9,1% in più. Nei b&b e agritur le presenze sono 1,5 milioni (+3,3%), di cui 787mila degli italiani e 674mila degli stranieri. Nel complesso sono numeri che superano i valori della stagione precedente e diventano il miglior risultato dell’ultimo decennio.
Dalla Lombardia alla Polonia
La dinamica delle presenze osservata a livello mensile mostra valori in netta crescita per tutto il periodo, con variazioni a due cifre (+11,4%) per dicembre e marzo. Solamente il mese di aprile registra un calo nelle presenze (-280%), che si spiega in gran parte con il posizionamento della Pasqua 2024 a fine marzo. Le principali regioni italiane di provenienza si confermano essere Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Toscana. Si segnala in particolare l’incremento di turisti dal Lazio (+6,8%, circa 620mila pernottamenti nel complesso) e dalla Toscana (+4,9%, per un totale di più di 400mila presenze). Per quanto riguarda gli stranieri, i flussi maggiori provengono da turisti polacchi, tedeschi, cechi, inglesi e belgi. Le presenze di turisti dalla Polonia vedono una crescita notevole: +19,5%, per un totale di quasi 900mila pernottamenti. Sopra la media anche l’incremento di turisti dalla Repubblica Ceca (+13,8%, per quasi 470mila presenze).
Lo sci tira ancora
La performance dei singoli territori, dice l’Ispat, è in generale molto positiva, in particolare negli ambiti a vocazione sciistica. Ottimi risultati per Val di Fassa, Val di Sole e Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena, Giudicarie centrali e Valle del Chiese: nel complesso i tre ambiti turistici totalizzano un volume di presenze pari al 52,8% del totale dei pernottamenti invernali e mostrano incrementi superiori a quello medio provinciale. In flessione invece l’andamento della zona del Garda trentino, Valle di Ledro, Terme di Comano e Valle dei Laghi.
Corrono tre e quattro stelle
Il numero di posti letto alberghieri disponibili è stato pari a 88.232. Il tasso di occupazione dei posti letto, pari al 64,1%, risulta migliore negli alberghi a tre stelle superior e quattro stelle (76,8%). Il più alto tasso di occupazione si riscontra nelle strutture a tre stelle superior (60%). La permanenza media provinciale si attesta sulle 4 notti. Il movimento turistico fa segnare variazioni positive in tutte le categorie dalle tre stelle in su; in flessione i pernottamenti negli alberghi a una e due stelle. Le presenze registrate nelle strutture a tre stelle rappresentano il 44% del movimento turistico alberghiero invernale.
Più passaggi in funivia
Dopo i già brillanti risultati dello scorso anno, il numero dei passaggi negli impianti a fune della provincia registra un ulteriore aumento del 3,2%. Rispetto all’ultimo inverno pre-Covid (inverno 2018/2019) si evidenzia una crescita del 6,1%.