Percorrevano il «Sentiero dei tedeschi» in val Taviela (Peio), quando, a 2.500 metri di quota, sono incappati in una ripida lingua di neve. Sprovvisti di ramponi, tre giovani escursionisti, rispettivamente di 19, 20 e 21 anni, tutti residenti nel Lazio, hanno tentato comunque di superarla. E sono finiti nei guai. Uno di loro infatti è scivolato lungo il pendio innevato, fermandosi precariamente su un appiglio ma con il rischio di scivolare ulteriormente e finire per precipitare tra i dirupi delle alte quote. Bloccati senza più essere in grado né di proseguire, né di tornare indietro, ai tre non è rimasto altro da fare che chiamare il 112, numero unico per le emergenze, intorno alle 17.10. Considerato l’intervento rischioso, con il pericolo reale che il ragazzo perdesse la presa e continuasse a scivolare lungo il nevaio, la centrale unica di emergenza ha richiesto da subito l’intervento dell’elisoccorso, mentre gli operatori della Stazione della Val di Peio si preparavano in località Doss dei Gembri. Dopo aver imbarcato a bordo un soccorritore, l’elicottero è quindi volato in quota ed ha recuperato i tre escursionisti i volo stazionario. Illesi ma infreddoliti e spaventati, i giovani sono stati accompagnati a valle, dove sono stati visitati dal medico. Per loro non è stato necessario alcun ricovero in ospedale.
In questa stagione caratterizzata da tardive e abbondanti nevicate, sono stati numerosi i casi in cui, in sentieri perlopiù sgombri dalla neve, nelle zone più riparate persistono lingue e pendii innevati che, come in questo caso, hanno sorpreso gli escursionisti non preparati all’evenienza.