Siccità

giovedì 8 Dicembre, 2022

Crisi idrica a Storo, in soccorso arriva l’acqua di Bagolino

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Già 40mila i metri cubi di acqua forniti dal comune della Lombardia a quello del Trentino. Il vicesindaco di Bagolino Eliseo Stagnoli: «Il futuro sarà la rete condivisa»

Con la siccità e la scarsità d’acqua che ha funestato le ultime annate si è parlato spesso dell’acqua che dai bacini montani trentini è stata fornita alle pianure venete e lombarde. Nel Comune di Storo, al confine tra Trentino e Lombardia però si è assistito al fenomeno inverso: a fornire l’acqua sono stati, e sono tutt’ora, i lombardi, che aiutano i vicini trentini a far fronte allo svuotamento delle loro sorgenti.
Eliseo Stagnoli è vicesindaco di Bagolino e anche presidente del Consorzio Acquedotto Rurale Ponte Caffaro. Proprio in questa veste ha firmato l’accordo per autorizzare la fornitura d’acqua che sta aiutando Storo: «Finora – spiega Stagnoli – abbiamo fornito circa 40 mila metri cubi d’acqua all’acquedotto del Comune di Storo. In effetti ci siamo proposti noi di dare una mano, sapevamo che avevano difficoltà per la crisi idrica dovuta a siccità e a problemi legati allo sfruttamento della falda, quindi abbiamo offerto il nostro aiuto. Data la situazione emergenziale prima di tutto abbiamo fornito l’acqua e solo in un secondo momento parleremo di costi. In ogni caso in ballo c’è la stesura di una convenzione fra noi, il Comune di Bondone e quello di Storo per mettere in collegamento tutte le reti idriche. Va anche detto che il collegamento messo in atto fra il nostro acquedotto e la rete di Storo è bidirezionale, questo significa che oggi diamo l’acqua noi ma se un domani dovesse avvenire il contrario saremmo noi a beneficiare dell’aiuto dei nostri vicini».
A ben vedere nella genesi dell’accordo c’è anche la mano di Geas, la municipalizzata tionese che si occupa fra le altre cose della gestione degli acquedotti pubblici: Continua infatti Stagnoli: «La proposta di realizzare un sistema di condivisione delle acque fra Storo, Bagolino e Bondone è stata costruita e promossa tramite la Geas di Tione. A nostro avviso si tratta di un’idea lungimirante. Il futuro infatti, è puntare sulla condivisione delle acque perché, dati i fenomeni climatici in atto ce ne sarà sempre di meno. Con questo accordo pensiamo di far fronte efficacemente a fenomeni come l’inquinamento delle acque di falda e la crescita del numero delle utenze, aumentando le quali si riduce l’acqua pro capite, e di rispondere meglio alle esigenze antincendio, visto che, se l’acqua è condivisa è più facile averne a disposizione per spegnere gli incendi, specie se si verificano in punti deboli della rete. Mi fa piacere dire che con la sua proposta Geas ha anticipato i tempi rispetto alla siccità dell’ultimo anno e che siamo contenti di avervi aderito».
Un quadro sostanzialmente confermato dal sindaco di Storo Nicola Zontini. «È vero – conferma il primo cittadino settaurense – stiamo lavorando al completamento dell’accordo con Bagolino e Bondone per interscambio delle acque fra i nostri acquedotti. Per ora è attivo con il Consorzio Acquedotto Rurale Ponte Caffaro, ma a breve ultimeremo le pratiche anche con Bondone e poi con lo steso Bagolino. Quest’estate abbiamo avuto noi bisogno di aiuto ma potrebbe accadere anche il contrario. L’accordo assicurerà quindi sostegno reciproco e vicendevole fra le nostre comunità. Ci tengo a sottolineare inoltre che l’opera di collegamento è inserita nel progetto di riqualificazione di tutto il sistema acquedottistico del Comune di Storo».
Zontini rassicura anche in merito all’inquinamento da Pfas che da anni ormai è stato individuato nella falda del basso Chiese, il quale sarebbe ormai stata sistemata e resa innocua: «La situazione degli Pfas in falda è pienamente sotto controllo – afferma il sindaco di Storo – non è per questo che abbiamo avuto bisogno di acqua da Ponte Caffaro. Semplicemente le nostre sorgenti hanno risentito delle scarse precipitazioni e non si sono ancora riempite, di conseguenza c’è acqua per poter servire le utenze domestiche ma, ad esempio, non le fontane, che per loro natura impongono un enorme dispendio d’acqua. Per questo motivo resteranno chiuse quasi ovunque in tutto il nostro Comune, almeno fino a quando le sorgenti non si saranno riprese, con le uniche due eccezioni costituite da una fontana a Storo e una nella frazione di Lodrone».