L'incidente

martedì 16 Luglio, 2024

Borgo, dopo il volo dalla giostra un giostraio indagato e disposta una perizia. La ricostruzione

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In rianimazione un’insegnante di nuoto di 23 anni, dimessa l’amica atleta di 18: «Siamo volate dalla giostra, sono ancora sotto choc»

Le maniglie di sicurezza non avrebbero funzionato, quella barra orizzontale di protezione che avrebbe dovuto tenere inchiodato al sedile chi si trovava seduto, non avrebbe tenuto. La sicura sarebbe saltata proprio nel momento in cui i sedili si alzavano di qualche metro e roteavano su se stessi. Sarebbe questa la prima ricostruzione dell’incidente avvenuto domenica sera alle 22.30 circa alla giostra «Top Spin», durante la sagra di San Prospero, al penultimo giorno della festa patronale più importante di Borgo Valsugana. Incidente che ha scaraventato sull’asfalto, dopo un volo di forse sette, otto metri, due amiche della Bassa Valsugana sedute vicine, 23 e 18 anni, con la barra di protezione in comune. La più grande, che avrebbe sbattuto contro la recinzione dell’attrazione prima di essere proiettata a terra, in uno stato di incoscienza, è stata trasferita con l’elicottero in codice rosso al Santa Chiara di Trento. Ospedale da dove è stata invece dimessa ieri l’amica studentessa, con un referto di quindici giorni. Ferita alla caviglia, fortunatamente in modo lieve (per i medici se la caverà in cinque giorni), una bambina di nove anni su cui è «atterrata» di testa la diciottenne. Su quanto accaduto per ora si possono solo fare ipotesi. Le risposte certe le fornirà solo la perizia tecnica che disporrà la pm Maria Colpani sulla giostra sequestrata. La magistrata ha infatti aperto un’inchiesta e provveduto ad iscrivere sul registro degli indagati il titolare dell’attrazione, un trevigiano di 37 anni, di Castelfranco Veneto, mai un problema con la giustizia fino a domenica sera. In seguito all’incidente, domenica, è stato colto da malore (ma nel frattempo è già stato dimesso dal Santa Chiara). L’accusa alla quale si troverà a rispondere è quella di lesioni personali colpose gravissime. Ma potrebbe essergli contestato anche altro se dalla perizia, ma anche dagli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana e dei tecnici dell’Uopsal provinciale, emergessero eventuali negligenze. In merito a controlli e manutenzioni dell’attrazione con 18 posti. Giostra che fin dal pomeriggio avrebbe emanato «un forte odore di bruciato». Insomma, dovrà essere appurato se quanto accaduto poteva essere scongiurato, se era prevedibile. Comunque l’indagato potrà nominare un proprio consulente di parte.
Fermato il luna park
Dopo il grave episodio il sindaco di Borgo Valsugana, Enrico Galvan, con un’ordinanza ha disposto il fermo di tutte le giostre presenti alla sagra, che si è conclusa ieri, giorno del patrono San Prospero. «Non mi sembrava il caso di festeggiare» il suo commento. Ad essere sconvolto non è solo il primo cittadino, che domenica era sul posto, ma anche tutta una comunità e la «famiglia» di «Rari Nantes Valsugana» di cui fanno parte le due ragazze. La più grande, 24 anni da compiere a breve, è insegnante di nuoto e fitness acquatico alla piscina di Borgo, l’amica, oltre che studentessa, è atleta agonista. Domenica sera erano alla sagra con altri quattro, cinque atleti, alcuni a quanto pare saliti nella stessa giostra. Ma c’è stato il fuoriprogramma: il sinistro, le maniglie di sicurezza serrate all’altezza delle cosce che avrebbero ceduto durante la rotazione. E un bullone che sarebbe stato visto saltare via poco prima.
La diciottenne molto provata
«Siamo volate dalla giostra, sono ancora sotto choc per quanto accaduto, è stato terribile» ha raccontato agli amici la diciottenne, ancora molto provata, con graffi e ferite visibili sul corpo, ieri, una volta dimessa dall’ospedale e riaccompagnata a casa dai genitori, a Levico Terme, dove dovrà proseguire le cure. Appena possibile verrà sentita dai carabinieri di Borgo che hanno già raccolto diverse testimonianze e che quanto prima relazioneranno alla pm. Quanto alla ferita più grave, che nella violenta caduta, e nel presunto, precedente impatto con la recinzione dell’attrazione, ha rimediato diversi traumi, è stata accolta nel reparto di rianimazione. I medici ieri sera hanno sciolto la prognosi, per ora di trenta giorni. «Siamo felici per le dimissioni della nostra atleta e al contempo molto preoccupati e in apprensione per la nostra istruttrice — fa sapere il responsabile di Rari Nantes Valsugana, Daniele Armelao — La nostra società si è messa a disposizione per assistere tutti i suoi atleti coinvolti nell’incidente per qualunque esigenza, anche di natura psicologica, e abbiamo già provveduto a contattare l’avvocato Claudio Tasin per la tutela degli interessi della società».