La storia
giovedì 18 Luglio, 2024
di Johnny Gretter
La loro bottega è formata da un lunga sala piena di strumenti musicali. Sono soprattutto pianoforti e tastiere, allineati in modo ordinato per tutto il negozio, ma c’è anche molto altro: file di chitarre appese alle pareti, strumenti a fiato; c’è anche qualche contrabbasso. Si tratta della Bottega della Musica, che quest’anno compie ben 47 anni di attività ininterrotta. Un’impresa storica portata avanti dalla famiglia composta da Paolo Morelli, Franca Oss Emer e da loro figlio Michele. Il negozio oggi si trova ai magazzini di Ponte Regio, ma la sua storia parte dalla Val Mòcheni, dove Paolo è nato e dove ha iniziato ad amare la musica. «Mi piace dire di aver sempre vissuto “a orecchio”», racconta Paolo Morelli, che a 71 anni lavora ancora a tempo pieno in negozio. «Ho iniziato a suonare la fisarmonica a 5 anni, in Val dei Mòcheni: diventavo matto a vedere le persone che suonavano, e così i miei sono riusciti a comprarmi una piccola fisarmonica. Da allora ho imparato a suonare molti strumenti, come il piano, tutti a orecchio». Nel 1977 la scommessa: aprire il primo negozio di strumenti musicali a Pergine. «È stata un’avventura: tutti mi sconsigliavano di aprire un negozio di strumenti in un paese che al tempo era così piccolo», prosegue Paolo. «Ma io me lo sentivo che avrei avuto successo: anche questa è stata un po’ questione di orecchio. Ho aperto la mia prima bottega all’incrocio tra via Volpare e via Chimelli, dove oggi c’è il bar La Betola. Dopo 8 anni io e mia moglie avevamo bisogno di più spazio e ci siamo trasferiti in Spiaz delle Oche. Circa 20 anni fa hanno iniziato la lottizzazione a Ponte Regio e abbiamo deciso di trasferirci qui». Negli anni ‘70 Pergine era ovviamente una città molto più piccola di oggi: l’idea vincente di Paolo è stata quella di puntare sui pianoforti e su un servizio di altissima qualità, tanto da richiamare clienti anche da fuori paese. «In paese c’era già una scuola di musica, quindi una base di clientela esisteva già», aggiunge ancora. «Ma lo strumento musicale è un oggetto con una sua forza: è un bene molto specifico, quindi le persone erano disposte a spostarsi molto in cerca di offerte o strumenti particolari. Alcuni venivano anche da Bolzano a comprare da noi. Nel frattempo sono diventato anche tecnico di pianoforte e accordatore, e così abbiamo iniziato a noleggiare dei pianoforti. Questo ci ha aiutato molto ad affrontare l’e-commerce: pensi che Amazon sia in grado di portarti un pianoforte sotto una rupe delle Dolomiti, assieme a un accordatore? Un’attività come la nostra può farlo». Oggi, la Bottega della Musica non vende solamente strumenti musicali. Una buona parte dei profitti si basa sul noleggio e la realizzazione di servizi audio per grandi eventi. «La vendita degli strumenti è un mercato stagionale», spiega Michele, che gestisce il negozio assieme ai genitori. «C’è un piccolo di vendite in inverno: molti strumenti sono regali di Natale. In estate invece le vendite sono minori. Però ci sono molti concerti ed eventi simili: noi noleggiamo strumentazione per concerti e facciamo assistenza tecnica per audio e luci in altri tipi di manifestazioni, come gare, comizi e festival. Recentemente abbiamo anche lavorato a un concerto di Gigliola Cinquetti». Come conferma anche Michele, con l’arrivo delle vendite online il mercato è cambiato profondamente. «Chi viene da noi sa che abbiamo un occhio esperto, e possiamo aiutarlo a scegliere lo strumento migliore», aggiunge. «Questo è un servizio che non si può avere se si compra online, guardando solo gli strumenti col prezzo più basso. Noi siamo specializzati in tastiere: ne ho una quarantina in esposizione, le conosco tutte perfettamente. Toccare con mano uno strumento è fondamentale. Questo vuol dire che come venditori dobbiamo conoscere molto bene anche gli strumenti che non vendiamo, visto che i clienti online possono potenzialmente comprare qualsiasi cosa». La clientela del negozio è piuttosto variegata, anche se una buona fetta degli affari è presa dai servizi per gli eventi. «Tra i nostri clienti vediamo molto spesso musicisti locali o ragazzi che si approcciano per la prima volta a uno strumento. A volte passa anche qualche turista, a comprare delle chitarre “da falò”. La fetta grossa però è diventata proprio l’assistenza agli eventi: collaboriamo col Centro Santa Chiara, e solo questa settimana dobbiamo seguire tre orchestre a Bolzano, Pergine e Lavis».