Reazioni
giovedì 18 Luglio, 2024
di Redazione
La discussione sulla gestione degli orsi in Trentino continua a infiammare le discussioni. Tra dichiarazioni di chi chiede di prendere provvedimenti, l’ordinanza di abbattimento firmata mercoledì pomeriggio dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e l’annuncio dei ricorsi da parte delle associazioni animaliste, senatrice Michaela Biancofiore fa appello per un dietrofront sulle ultime decisioni. «Maurizio fermati, abbi cuore l’orsa ha i cuccioli – afferma Biancofiore, sostenendo anche che – Se JJ4 fosse stata sterilizzata prima dei cuccioli nati nel 2020 come suggerito dai veterinari provinciali a seguito della prima aggressione, Andrea Papi sarebbe ancora vivo. È infatti scientificamente provato, come fa trasparire anche il veterinario De Guelmi, che le orse attaccano l’uomo solo se avvertono una possibile minaccia per i cuccioli, da parte degli uomini ma ancor più da parte di altri simili. Radiocontrollate i plantigradi individuando le femmine e facendole sterilizzare presso il Bioparco di Roma è la strada maestra per proteggere l’incolumità degli uomini ed evitare uno spargimento di sangue, lato sensu che non fa onore alla nostra terra». La senatrice dice di non sottovalutare il problema, ma indica una strada alternativa. «Il problema esiste, è serissimo e non è colpa di Fugatti se vi è stata una folle gestione in passato del progetto Life Ursus, ma l’abbattimento non può essere la sola strada che, oltre ad essere straziante, rinfocola nuove polemiche costanti: è necessaria estrema cautela, non scegliere la via più facile e cruenta ma invitare anche i turisti a non avventurarsi senza consapevolezza tra le nostre montagne, che sono state ben mappate – prosegue Biancofiore – Non si fanno saltare le cime perché a volte, molte volte, cagionano morti – mutatis mutandis, è la stessa cosa. Condivido col Presidente Fugatti che bisogna dotare immediatamente le persone dello spray anti orso come accade nei grandi parchi americani senza conseguenze per i turisti e mi attiverò personalmente presso il Ministero dell’Interno affinché arrivi al più presto il benestare alla libera dotazione. Vi sono molte misure che si possono prendere e l’abbattimento dovrebbe essere l’ultimo: in Abruzzo l’orso è un valore aggiunto e la superflua uccisione di Amarena è stato un dolore per tutta la comunità. Togliere la vita ad un essere vivente, ad un mammifero poi, non è mai umanamente tollerabile specie innanzi alle tante violenze che si stanno avvicendando nei confronti degli animali stigmatizzate dalle stesse istituzioni e innanzi a tre cuccioli che l’orsa, come ogni madre ha l’istinto di difendere».
Le operazioni
di Redazione
A 2400 metri, portati dall'elicottero dei vigili del fuoco, operatori del Soccorso alpino di tutto il Trentino e finanzieri del Soccorso alpino. Oltre 140 le persone coinvolte oggi nelle operazioni. Ricerche al momento sospese