il sesto cerchio
sabato 27 Luglio, 2024
di Claudio Ferlan
Quando inizia un’Olimpiade? Secondo i conti alla rovescia ufficiali, con la cerimonia d’apertura, che a Parigi non si farà in uno stadio, ma lungo sei chilometri di Senna. Per chi di mestiere fa lo spettatore, però, le cose cambiano. Ci sono altri momenti topici: la designazione della città olimpica, la messa in vendita dei biglietti, la prima competizione.
La designazione della città olimpica: successe nel 2017, dopo che Parigi si era candidata anche per il 2012, battuta però da Londra. Per l’alternanza tra continenti la Ville Lumière ha dovuto attendere Rio 2016 e Tokyo 2020/21. Chissà quando si tornerà in Europa: il 2028 sarà Los Angeles, il 2032 Brisbane. Per il 2036 i Paesi candidati sono tanti: India, Turchia, Indonesia e Cile hanno già mosso ufficialmente qualche passo; manifestazioni di interesse sono arrivate al Compito Olimpico Internazionale da Egitto, Corea del Sud, Cina, Qatar, Arabia Saudita, Ungheria, Italia (Bologna/Firenze oppure Torino), Germania, Danimarca e Canada.
La caccia ai biglietti: è stato un percorso tortuoso, che mi ha portato a dare soddisfazione a parecchi desideri, anche se non a tutti, inevitabilmente. C’era da iscriversi con un anno e mezzo di anticipo, da partecipare a una sorta di lotteria (apparentemente senza vincitori), da cliccare ossessivamente sul sito ufficiale a orari improbabili, da attendere rivendite di chi si è pentito. Percorso tortuoso, che da qualche parte conduce; dove, lo vedremo assieme nei prossimi giorni.
La prima competizione: calcio (maschile e femminile), rugby a 7 (maschile), pallamano (femminile), tiro con l’arco (i preliminari che servono solo a definire il tabellone) sono questi gli sport che hanno anticipato la cerimonia d’apertura. I miei Giochi sono iniziati con la pallamano femminile, in un palasport bello pieno, costruito alla bisogna all’interno dell’area espositiva di Porte de Versailles. L’atleta del giorno è Gabriela Moreschi, portiera della squadra brasiliana di pallamano. Nella vittoria contro la Spagna (29-18) ha parato davvero di tutto.
La cerimonia: scrivo queste righe prima che parta, le scrivo dalla scrivania della casa parigina di un caro amico, mentre dalla finestra vedo scendere goccioloni di pioggia. Ci avranno pensato, mi dico, a un piano B; perché se la pioggia dovesse rimanere non rovini la grandeur della sfilata sulla Senna.