La storia
domenica 28 Luglio, 2024
di Redazione
Era sparito dalla Galleria Alberoni di Piacenza 46 anni fa, oggi il quadro “Isacco cieco che benedice Giacobbe”, dal valore di 2 milioni di euro, è stato restituito ai legittimi proprietari dopo essere finito (legalmente secondo le indagini svolte dai carabinieri) nelle mani di un antiquario di Trento.
I carabinieri del nucleo tutela beni culturali di Udine avevano individuato il quadro nel catalogo proposto da un antiquario del capoluogo mentre questi, in una fiera di settore, lo stava mettendo in vendita per due milioni di euro. “Nel controllare i cataloghi d’arte del Mercante in Fiera di Parma – spiega il maggiore Alessandro olpini del Nucleo Carabinieri Tutela Beni Culturali di Udine – abbiamo notato il dipinto nel catalogo dell’antiquario che lo aveva acquistato da un’eredità di una famiglia milanese. Sottoposto a perizia, si è rivelato essere la tela sparita a Piacenza”.
La Procura della Repubblica di Trento aveva emesso un provvedimento di sequestro per ricettazione del quadro seicentesco: poi era stata riconosciuta la buona fede del commerciante d’arte. Un quadro che ha vissuto una storia interessante anche prima di questo ritrovamento dopo quasi mezzo secolo: era infatti stato attribuito al pittore sbagliato, e il suo vero autore, Giovanni Peruzzini, è stato individuato via social. Quasi per gioco, quando il tarlo che quel quadro non corrispondesse poi così tanto alleo stile del pittore genovese Bernardo Strozzi, il funzionario della Soprintendenza di Brescia Angelo Loda loha pubblicato su un gruppo social di esperti d’arte. E qui il riconoscimento di un particolare, una firma nascosta, di Peruzzini.
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