i dati
lunedì 29 Luglio, 2024
di Sara Alouani
Cosa fanno le persone nel tempo libero al giorno d’oggi? In un periodo storico che apre sempre più le porte al digitale, ai film che si possono guardare in streaming comodamente seduti sul divano di casa, alla musica accessibile su centinaia di piattaforme gratuite, alle pièce di teatro che ormai qualche giovane dirà «sono robe da vecchi», quali sono gli intrattenimenti più gettonati? La risposta è una gigantesca tabula rasa se prendiamo in considerazione i dati dell’annuario redatto e pubblicato dall’Istituto di statistica della Provincia di Trento (Ispat) e che analizza la fruizione di vari tipi di intrattenimento da parte di cittadini trentini dai 6 anni in poi, dal 2001 al 2022. Dati che, letti anche velocemente, ci lasciano un grande dilemma: ma allora la gente cosa fa quando non lavora o non va a scuola?
Svaghi e intrattenimenti
Tra gli svaghi presi in considerazione nell’analisi troviamo i più classici come teatro, cinema, spettacoli sportivi, concerti fino alle più popolari discoteche. In tutti i casi la fruizione di questi intrattenimenti è diminuita se non addirittura dimezzata negli ultimi vent’anni. Il dato più drastico è, forse anche a sorpresa, quello delle discoteche che dal 27,5% è passato a 13,3%, quindi meno della metà. Male anche per il cinema che dal 2001 ha perso il 16.2% dei fruitori passando a un misero 28%. A reggere, invece, sono i concerti di musica classica. Uno svago sicuramente di nicchia che già nel 2001 vedeva solo il 10,8% di spettatori che è anche il dato più basso della griglia. Spettatori che, però, negli anni sono rimasti fedeli e che, sebbene siano ormai solo il 7,3% sono comunque il gruppo che ha accusato meno il calo. Bene ma non benissimo anche per le visite ai musei che sono passate dal 41,3% al 34,9% registrando un calo del 6,4%. Al 2022, è stato l’intrattenimento più quotato dai trentini.
Dove si informano le persone?
Dati allarmanti anche per quanto riguarda l’informazione. Se è ormai appurato che il quotidiano, la rivista, il settimanale cartaceo sia stato ampiamente superato, soprattutto dalle nuove generazioni che preferiscono di gran lunga «scrollare» sul cellulare le informazioni mentre attendono l’autobus o tra una lezione e l’altra, è lecito comunque chiedersi a quali piattaforme, applicazioni attingano per informarsi tutte quelle persone che non hanno dimestichezza nelle piattaforme digitali. I dati, pubblicati sempre dall’Istituto di statistica della Provincia di Trento (Ispat) per gli anni compresi tra il 2006 e il 2022, ci indicano che un buon 59,7% di cittadini trentini ancora oggi ascolta la radio. Un dato in diminuzione rispetto al 2006 che registrava 68,4% ma comunque positivo se consideriamo il drastico declino della carta stampata che è passata dal 67,9% al 40,8% in vent’anni. In diminuzione anche l’utilizzo della televisione come mezzo d’informazione che ha perso il 6,9% degli spettatori ma che comunque rimane in vetta alla classifica del report, seguito dalla radio.