Il terzo provvedimento
martedì 30 Luglio, 2024
di Redazione
Firmato nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti il terzo provvedimento di abbattimento dell’orsa KJ1, ritenuta responsabile dell’aggressione ai danni del turista francese Vivien Traiffaux a Dro, a metà luglio. I primi due, impugnati dagli animalisti e bloccati dal Tar, sono stati revocati. La decisione di Fugatti è stata supportata da risultati di test genetici condotti dalla Fondazione Mach, che hanno confermato l’identità dell’orsa coinvolta nell’incidente e dal parere favorevole di Ispra. Gli animalisti non si sono fatti trovare impreparati, impugnando il provvedimento nottetempo e presentando l’istanza questa mattina. «Le parole del decreto hanno un suono definitivo e sinistro: “Autorizza per le motivazioni di cui in premessa, ai sensi dell’art. 1 della l.p. n. 9 del 2018, il prelievo dell’esemplare di Orso bruno (Ursus arctos) KJ1 tramite uccisione (abbattimento), quale misura di sottrazione permanente dall’ambiente naturale; dispone che l’esemplare sia immediatamente ucciso (abbattuto)” – riporta l’associazione in una nota -Leal e “Zampe che danno una mano” con i legali Aurora Loprete e Giada Bernardi hanno già depositato istanza cautelare per tentare ogni strada per salvare la vita all’orsa». A commentare questo ultimo atto della lotta tra Provincia e animalisti è anche Gian Marco Prampolini, presidente Leal: «Anche questa volta, depositato istanza cautelare per fermare l’uccisione dell’orsa KJ1. Le tempistiche, l’ora tarda in cui è stato emesso il decreto di abbattimento confermano il piano scellerato: cattura e radiocollaraggio per localizzare l’orsa in qualsiasi momento, decreto di abbattimento in rapida sequenza per evitare i contrattempi delle istanze cautelari, ricordiamo che possibili vittime del decreto di abbattimento sarebbero anche i tre cuccioli di KJ1 senza la madre avrebbero possibilità di sopravvivenza ridotte».