commercio
mercoledì 31 Luglio, 2024
di Riccardo Hoffer
Torna anche quest’anno dal lunedì 29 luglio l’ordinanza che vieta ai negozi di tenere l’aria condizionata accesa con la porta aperta.
Alessandro de la bottega Zotta, pelletteria storica in centro a Trento spiega: «Tenere le porte chiuse comporta meno clienti, questo è un dato di fatto, la gente entra quando è incuriosita, quindi quando le porte sono aperte. noi non disponiamo delle lame d’aria, quindi di per sé le porte le teniamo sempre chiuse, ma al di là di questo comunque rimango dell’idea che le lame d’aria oltre ad essere costose e dispendiose sono anche rumorose, quindi preferisco un ambiente tranquillo e accogliente a costo di rinunciare a qualche cliente che con le porte aperte magari entra solo per fare un giro e non compra nulla. In questo periodo dell’anno di gente ne entra poca, meno rispetto all’anno scorso e si tratta perlopiù di turisti. In una città come Trento, che di per sé non è attraversata da flussi turistici importanti secondo me la lama d’aria non fa la differenza sicuramente non è per questa ordinanza che abbiamo meno clienti del solito, ma per un insieme di altri aspetti come caldo estivo, temporali, gente che spende di meno e parcheggi introvabili nel centro storico, ma si tratta di argomenti già discussi precedentemente negli anni».
Mauro titolare della gelateria la Delizia: «Disponiamo sia del condizionatore che delle lame d’aria; ci siamo dovuti adattare all’ordinanza già dall’anno scorso perché essendo una gelateria per noi è fondamentale rimanere a porte aperte, con gente che passa a dare un’occhiata all’interno o che osserva anche dall’esterno in lontananza. Dobbiamo attrarre il cliente. Quindi anche se le lame d’aria comportano un dispendio energetico considerevole e maggiore rispetto all’utilizzo del condizionatore, abbiamo comunque un buon numero di clienti giornaliero perché in questo periodo estivo (tra luglio e agosto) il caldo porta i clienti da noi e poi ovviamente siamo conformi alla norma e si lavora in un ambiente fresco».
Non devono sottostare a queste disposizioni gli esercizi commerciali, i bar, i ristoranti e i negozi all’interno di centri commerciali dove è indispensabile il passaggio continuativo del personale dall’interno all’esterno. Per quanto riguarda i saldi, non stanno portando i risultati sperati. Gli sconti di quest’anno sono in linea con gli anni scorsi, forse leggermente più alti. A differenza anche solo di dodici mesi fa dove si partiva da una base di sconto tra il 20 e il 30 per cento, da luglio di quest’anno le vetrine dei negozi non lasciano molto spazio alle interpretazioni: gli sconti infatti sono, praticamente ovunque, almeno del 50 se non addirittura del 70 per cento. Due sono le ragioni che hanno influenzato questa decisione: una stagione estiva molto altalenante tra pioggia e freddo e altissime temperature, ma anche l’esigenza di andare incontro ai clienti, alle prese con il carovita. Tutto questo sta funzionando? Per il momento, i risultati non sono quelli sperati dai commercianti. Di turisti se ne vedono meno degli anni scorsi, e in più persiste il solito problema di mancanza di parcheggi attorno alla città e al centro storico (e laddove si trovano costano cifre definite “imbarazzanti” dai negozianti).
Conferme, in questo senso, sono arrivate da Candotti, negozio di porcellane e casalinghi in via S.Pietro «stiamo navigando in un momento abbastanza brutto perché il caldo non aiuta, qui da noi i clienti che entrano in questo periodo sono per lo più turisti che vengono da qualsiasi parte, chiacchierano, commentano un po’ qualcosa, fanno un giro del nostro negozio e poi escono senza comprare nulla, un classico mordi e fuggi nonostante i saldi considerevoli che offriamo. In questo periodo dell’anno c’è molta meno gente per il gran caldo estivo e un afflusso di turisti minore rispetto agli scorsi anni».
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