il sesto cerchio
giovedì 1 Agosto, 2024
di Claudio Ferlan
Parliamo di grandeur, una parola francese non traducibile che descrive un orgoglio patriottico e culturale caratteristico dei cugini d’oltralpe. È stato protagonista, questo orgoglio, della cerimonia d’apertura, già lo sappiamo, come anche di altre scelte olimpiche d’effetto. La prima chiama in causa l’idea di far disputare nelle acque della Senna le gare di triathlon e nuoto di lunga distanza. Argomento assai dibattuto, anche da atlete e atleti: dopo rinvii di allenamenti e competizioni, ieri nella Senna ci si è tuffati, per il triathlon. Rischio notevole, quello di rendere balneabile il fiume parigino. Altra opzione da grandeur è stata quella di far disputare le gare di tiro con l’arco a Les Invalides, un maestoso complesso di edifici del classicismo barocco francese, uno dei quali (Dôme des Invalides), ospita la tomba di Napoleone Bonaparte, uno che di orgoglio patriottico se ne intendeva eccome.
Sedersi sulle tribune del campo di tiro con l’arco offre una duplice esperienza: il colpo d’occhio che induce alla meraviglia, circondati come siamo da tanta bellezza (poco distante svetta pure la Tour Eiffel); il colpo di calore a doppia direzione, quella di un sole che non trova alcun ostacolo sul suo cammino del mezzogiorno (ora d’inizio delle gare), quella di sedili in plastica al limite della liquefazione. Hanno costruito uno stadio in un luogo iconico di Parigi dimenticandosi le tettoie, facendo iniziare le gare alle 12 (e non succede solo nel tiro con l’arco). Ma chi l’ha pensata? Certo, lo speaker ti invita a raggiungere le zone d’ombra presenti nello splendido parco, a bere l’acqua garantita gratuitamente nei tanti punti-rinfresco, a prendere delle pause lasciando le tribune (anche se, in teoria i biglietti si pagano per assistere alle gare, non per stare all’ombra bevendo acqua fresca), a rivolgersi a qualcuno dei tantissimi volontari, competenti e disponibili. Stamattina sarà occasione di un nuovo esempio di grandeur, la marcia camminata attraverso Trocadero, Pont de Iéna e Tour Eiffel.
La (tri)atleta del giorno è Flora Duffy, Bermuda, che è uscita davanti a tutte nella frazione di nuoto nelle acque della Senna. Poi è arrivata quinta al traguardo, forse delusa visto che era campionessa olimpica uscente. Ma chi le potrà mai togliere la soddisfazione di essere stata pioniera del nuoto in acque urbane?