il sesto cerchio
lunedì 5 Agosto, 2024
di Claudio Ferlan
C’è tutto un mondo intorno alle competizioni, un mondo che si vive meglio all’ombra. Siamo tornati all’Esplanade des Invalides per seguire le finali del tiro con l’arco femminile, con il timore di dover affrontare una seconda volta il solleone di metà giornata, accomodati sulla plastica liquefatta, cose di cui già ho scritto. Invece, lode alle nubi, ce la siamo proprio goduta a seguire il trionfo della Corea del Sud, oro con Lim Sihyeon e argento con Nam Suhyeon. Al terzo posto la incredula ed emozionata francese Lisa Barbelin, mai così in alto in carriera. A vedere le dimensioni del successo francese in questi Giochi, è inevitabile chiedersi quanto conti averli in casa per alzare il livello collettivo. Palesemente, conta molto: non solo il tifo calorosissimo, ma soprattutto potere organizzare degli allenamenti assai mirati perché le qualificazioni per una buona quota di atleti di casa sono garantite. Quindi non devi disperdere energie per trials e classificazioni, ma puoi concentrarti sull’evento. C’è una grande differenza con il resto del mondo.
Usciti dall’Esplanade, abbiamo passeggiato – all’ombra e dove le transenne lo consentivano – fino ad arrivare in prossimità del braciere olimpico, che scalda una mongolfiera pronta ad alzarsi in volo. Per arrivarci vicinissimo serve un pass gratuito, ma come recita il sito che li distribuisce «siamo vittime del nostro stesso successo, gli ingressi sono esauriti». Ma è bellissimo anche da vicino-non-vicinissimo. La passeggiata continua e capitiamo in prossimità del percorso del ciclismo su strada maschile. Ed è qui che, per caso, abbiamo visto in azione l’atleta del giorno: il belga Remco Evenepoel, che lo aveva detto presentando la gara: l’ascesa a Butte Montmartre mi fa venire l’acquolina in bocca. Ho seguito il suo scatto a Montmartre sul telefonino di un vicino di transenna, in mezzo a tifosi belgi; poi Remco ha forato, ma lo scatto era talmente mostruoso che ha vinto comunque per distacco. È stato sul suo secondo oro, dopo quello della cronometro.